I maestri della pietra del Vco ricostruiscono i muri del sito archeologico
In Eritrea due artigiani hanno collaborato con il Politecnico di Milano al restauro di numerose murature.
I muri a secco, una tipologia costruttiva antichissima che l’Unesco ha recentemente inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Molti sono gli esempi di questi manufatti che si possono incontrare sul nostro territorio: nei terrazzamenti, lungo i sentieri, nelle vestigia di alcuni edifici. Una tradizione millenaria che si è conservata e tramandata nel mestiere dei nostri artigiani.
Questa competenza ha trovato applicazione anche negli scavi archeologici. La campagna di scavi 2020 presso l’importante sito di Adulis, città sul mar Rosso in Eritrea, ha visto la partecipazione di due maestri ossolani della pietra a secco. Si tratta di Raffaele Gnemmi e Yuri Gioffi entrambi di Montecrestese.
I due hanno collaborato con il Politecnico di Milano nel restauro e nella ricostruzione di numerose murature, ottenendo il plauso e il riconoscimento delle autorità locali e di tutta l’equipe di lavoro. Le ricerche archeologiche sono condotte. con il sostegno del Governo eritreo e di importanti università italiane, dal CeRDO di Varese, importante istituzione fondata dai noti esploratori Alfredo e Angelo Castiglioni. Direttore tecnico degli scavi l’archeologo Paolo Lampugnani, presidente dell’Associazione Musei d’Ossola, che segue il sito di Adulis da ormai 5 anni.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.