Ristoranti e negozi cinesi abbassano le serrande nella “statale dello shopping”
Lungo il Sempione sono molte le attività, soprattutto nella ristorazione, che hanno scelto la "chiusura temporanea straordinaria"
Silenzio e discrezione.
È l’atteggiamento che ha deciso di utilizzare la comunità cinese insediata da tempo nel territorio della sponda piemontese del Basso Verbano. “Chiusura temporanea straordinaria” si legge sulle serrande di uno dei ristoranti orientali più conosciuti della zona. La motivazione: “dare un contributo alla comunità e tutelare la salute di tutti”.
Sono molti i ristoratori cinesi, quasi tutti nella zona del Sempione, tra Castelletto e Arona, che hanno scelto questa linea come segno di responsabilità per contribuire a tutelare la salute dei cittadini. Qualcuno è chiuso invece per riposo mentre resta aperto qualche negozio di abbigliamento dove il personale preferisce non pronunciarsi sulla difficile situazione sanitaria che stiamo attraversando. Nè sulle possibili evoluzioni: molte delle serrande abbassate riportano avvisi “a data da destinarsi“, segno a conferma dell’incertezza che caratterizza questo momento così complicato. «Molti imprenditori, sono partiti per ritornare in Cina», ci dicono i dipendenti.
Lo stesso rappresentante delle comunità straniere in Confcommercio Milano e Brianza, Francesco Wu, ha ribadito ieri che in questo momento l’interesse economico debba essere messo in secondo piano rispetto alla salute personale e degli altri.
Il tratto piemontese del Sempione, da Sesto fino ad Arona, ha visto fiorire negli ultimi quindici anni tante attività cinesi che in alcuni casi hanno aperto in posti dismessi mentre in altri hanno preso il posto di negozi storici e marchi conosciuti. Per citarne uno tra tutti lo store di Sergio Tacchini a Castelletto, chiuso e riaperto poco dopo proprio da un rivenditore di abbigliamento di origine cinese.
I primi market di prodotti d’importazione, dove era possibile trovare un po’ di tutto a prezzi low cost, sono diventati sempre più frequenti così come i ristoranti giapponesi con formula all you can eat, dove è possibile pranzare e cenare abbondantemente con poco più di 20 euro.
Se gli imprenditori sembrano restii a comunicare a parole lo fanno però con i gesti. Ha fatto notizia, tra le altre, la donazione da parte dell’Unione donne cinesi, della comunità di Milano di 2300 mascherine chirurgiche alla Croce Rossa lombarda. Anche sul territorio del Verbano, in segno di amicizia, è stato compiuto un importante gesto di solidarietà: l’orchestra cinese Ningbo ha donato alla fondazione “Il Maggiore” di Verbanoia 200 paia di guanti in lattice, 100 mascherine e altro materiale sanitario che la fondazione ha passato immediatamente all’Asl Vco.
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