«Entro il 2024 vogliamo arrivare ad un comune unico», spiega il sindaco di Porto Valtravaglia Ermes Colombaroli quando gli si chiede dell’ipotesi di fusione tra il suo comune e la vicina Castelveccana. «È un discorso che portiamo avanti da anni e vorremmo iniziare a gestire la parte burocratica per arrivare alla fusione entro le prossime elezioni. La questione è semplice: l’unione tra i comuni permette di gestire meglio i servizi e di risparmiare».

Seguendo l’esempio di Maccagno con Pino e Veddasca, i due comuni del rivierasco potrebbero diventare un unico comune, unendo i 2.350 abitanti di Porto Valtravaglia e i 1.990 di Castelveccana: «Siamo pronti a fare la fusione – spiega anche il sindaco Luciano Pezza -. Abbiamo aperto un tavolo di confronto con il comune di Porto Valtravaglia e la mia giunta ha sempre sostenuto questa ipotesi. E lo dico alla luce delle difficoltà economiche che una amministrazione deve affrontare. Molti servizi inoltre, andrebbero ad essere potenziati. Penso alla scuola materna, ad esempio, che ha sempre più difficoltà a trovare iscritti: le nascite sono in calo e ad oggi abbiamo una decina di nuovi nati all’anno, troppo pochi se si pensa al futuro delle nostre classi».

Già dall’anno prossimo infatti, la scuola materna sta pensando di attivare il servizio “Primavera” per poter sostenere le spese, mentre le scuole elementari restano aperte e le scuole medie riescono a resistere accogliendo gli iscritti di Porto e Castelveccana.

«Sarebbe interessante condividere il servizio di Polizia Locale ad esempio, così da garantire un maggior controllo del territorio, oltre a sviluppare un progetto per il turismo all’interno del territorio», continua Pezza. Al momento dunque si tratta solo di un’idea, ma che potrebbe vedere uniti Castelveccana e Porto Valtravaglia nei prossimi anni: «Abbiamo aperto un confronto anche con Brezzo di Bedero, ma al momento non è fattibile».

Nella foto il sindaco Luciano Pezza e il sindaco Ermes Colombaroli