Uniti per Stresa torna alla carica sul porto turistico
Del Giudice: “Perché escludere i consiglieri di minoranza dalla partecipazione all’analisi della perizia?”
Alfredo Macrì del Giudice (Uniti per Stresa) torna alla carica sul porto, a distanza di quasi un mese dalla prima richiesta del 9 febbraio. Lamenta il “mutismo” dell’amministrazione sulla relazione tecnica e il parere legale, relativi ai danni subiti dal forte vento del 25 marzo 2019 che hanno bloccato il cantiere, acquisiti dalla giunta che, ha appreso il consigliere, s’è riunita lunedì 2 e tornerà a riunirsi lunedì 9 per esaminare i due documenti.
“Mi spiega, per favore – si lamenta Macrì del Giudice -, perché esclude i consiglieri di minoranza dalla partecipazione all’analisi della perizia? Non ritiene che anche loro rappresentino la comunità od una parte di essa? Perché non informa almeno i cittadini sullo stato delle cose, magari con una conferenza stampa aperta al pubblico”. “Converrà, mi auguro – conclude -, che non è questa la trasparenza che la legge impone nel governo della cosa pubblica. Soprattutto, poi, in un caso come questo che, dopo 20 anni di inutile attesa, ci espone al rischio di scherno e vignette sarcastiche”.
Il cantiere partì agli inizi degli anni 2000 per subire un lungo stop terminato solo nel 2014 con l’affidamento dell’appalto alla Beltrami di Pavia, seconda classificata nel bando vinto dalla Guerini di Torino che rinunciò per sopravvenute difficoltà finanziarie.
Non tutte le lungaggini sono responsabilità delle amministrazioni che si sono succedute al governo di Stresa. All’adeguamento del progetto seguito al manifestarsi di cedimenti sui fondali non rilevati dalla prima perizia geologica, seguì la dura battaglia legale ingaggiata contro la vincitrice del primo bando conclusasi con la vittoria della Guerini. Nell’ottobre del 2016 il ministero dell’Ambiente impose delle analisi ulteriori introdotte da una legge successiva al riavvio del cantiere che fece sfumare il primo termine di consegna previsto per dicembre di quell’anno.
A dilatare ulteriormente i tempi concorsero le sopraggiunte difficoltà finanziarie della Beltrami, superate le quali, il cantiere riprese con la nuova scadenza per la consegna dell’opera fissata ad aprile dello scorso anno. Infine il nuovo stop al momento ancora a tempo indeterminato.
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