Scuole chiuse: l’appello a non abbandonare gli studenti con autismo
La lettera appello della presidente di Spazio Blu autismo, al momento, è stata raccolta solo dal Comune di Vergiate
Scuole chiuse e didattica a distanza. Lo smarrimento in cui vivono in questi giorni studenti e docenti ha aperto una crisi per una fetta di popolazione studentesca quella più fragile.
Per questo le associazioni legate all’assistenza di disabili hanno scritto ai comuni per chiedere un supporto speciale a domicilio di bambini e ragazzi. In particolare, sono gli alunni con disturbi affetti dallo spettro autistico che maggiormente stanno risentendo di questo cambio radicale della normale quotidianità. Da qui la lettera inviata a tutte le amministrazioni comunali del Varesotto dalla presidente di Spazio Blu Autismo Varese onlus:
«Gentilissimi, in questo momento di particolare difficoltà a cui tutti siamo chiamati a rispondere con senso di responsabilità individuale e collettiva, vorremmo portare alla Vostra attenzione l’ulteriore difficoltà che stiamo vivendo noi famiglie con bambini e ragazzi con autismo. La scuola rappresenta per i nostri figli, la più importante opzione “terapeutica” per la loro possibilità di apprendimento: l’approccio pedagogico e quello socio-sanitario non possono essere distinti per l’autismo. Il lavoro in smart-learning che stanno facendo i loro compagni non sono accessibili per bambini e ragazzi con autismo, creando semmai ulteriori disparità di possibilità reale di accesso e al diritto allo studio. In aggiunta, la destrutturazione e la perdita delle figure educative di riferimento di questi giorni, generano ulteriore ansia e scompensi comportamentali. Siamo a chiederVi pertanto, anche ai sensi del DPCM 1 marzo 2020, il recupero e l’impiego delle ore SAP a domicilio con le figure educative che già li seguono a scuola. Questa richiesta garantirebbe inoltre la continuità lavorativa agli operatori delle cooperative coinvolte e ai caregiver, qualche preziosa ora di tempo in cui far fronte alle incombenze quotidiane. Siamo consapevoli che questo comporterà uno sforzo burocratico e organizzativo ulteriore, ma lo sforzo collettivo che si sta compiendo a tutti i livelli in questo momento, non può non tenere conto delle ulteriori criticità vissute dai soggetti con disabilità e dalle loro famiglie. Certi di un favorevole accoglimento, urgente e concreto della nostra richiesta, in attesa di Vs. riscontro, cordialmente salutiamo»
Al momento, una risposta positiva e costruttiva è arrivata solo dal Comune di Vergiate che si è già attivato per dare continuità al domicilio o in altri spazi agli interventi educativi con sostituzione di quelli previsti a scuola in supporto degli alunni con disabilità.
« Per ora non abbiamo avuto altre risposte – commenta Cristina Finazzi – in altre parti della Lombardia ci si è attivati. Soprattutto nella zona rossa si sono moltiplicate le iniziative di supporto. Spero in segnali concreti anche per i nostri figli ».
Gli appelli per sostenere questa fascia più fragile della popolazione studentesca sono stati promossi anche dai docenti di sostegno che hanno scritto direttamente al Ministro Lucia Azzolina.
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