Riparte l’iter di privatizzazione del forno cimiteriale
Il privato dovrà realizzare in project financing un impianto di ultima generazione
Riparte l’iter della privatizzazione del forno cimiteriale di Pallanza. All’albo pretorio del comune di Verbania è pubblicato l’avviso di ricerca di un operatore privato disposto a rilevare il servizio di cremazione delle salme e realizzare in project financing un impianto di ultima generazione in sostituzione dell’attuale soggetto a ripetute interruzioni d’attività, anche di mesi, per lavori di adeguamento.
La privatizzazione sembrava finita nel cassetto dopo il referendum che, nell’aprile 2016, pur mancando di poco meno di 800 voti il quorum che l’avrebbe reso vincolante aveva fatto registrare una percentuale di no superiore al 90%. Il referendum aveva chiuso due anni di roventi polemiche che avevano finito col lacerare il Pd. L’attuale assessore ai Lavori Pubblici Nicolò Scalfi, che a luglio dell’anno scorso ha ripreso in mano la pratica, era stato tra i promotori di un ordine del giorno votato anche dalle minoranze contrarie all’impianto che aveva posto dei limiti ad un eventuale operatore privato interessato a rilevare il servizio. Limiti che da assessore intende far rispettare: tetto massimo alle cremazioni, impatto ambientale minimo, tariffe agevolate per i residenti con l’aggiunta di una contropartita economica di 100 mila euro per il comune di Verbania.
L’attuale impianto è autorizzato dalla Provincia ad effettuare fino ad un massimo di 1800 cremazioni ma rimane molto al di sotto delle 1000 proprio a causa dei frequenti periodi d’interruzione.
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