Le prime ambulanze hanno risalito la collina sotto ai vigneti nel pomeriggio di martedì: apre ufficialmente l’ospedale di Verduno, attivato in gran fretta (con due mesi di anticipo) per rispondere all’emergenza Coronavirus.

55 stanze di degenza e 12 posti di terapia intensiva: sono i numeri da cui parte il nuovo ospedale, che ricadde appunto nel territorio del piccolo Comune di Verduno, vicino ad Alba, fino a ieri noto più che altro per le vigne, il vino e le memorie della Resistenza.

I primi due pazienti sono due positivi Covid-19 che sono stati trasferiti dall’ospedale San Lazzaro di Alba: come da previsione, sono malati che hanno superato la fase più critica ed erano quindi in condizione di affrontare il trasferimento.

I diversi posti verranno attivati progressivamente, per garantire un’adeguata assistenza dopo il primo ambientamento del personale, che è stato in gran parte reclutato in questa fase emergenziale (di qui il rinvio dell’apertura di ventiquattro ore, deciso lunedì).

Il polo di Verduno dovrebbe rappresentare, nelle intenzioni della Regione Piemonte, una “valvola di sicurezza” per l’area urbana di Torino ma anche per la zona di Alessandria, fortemente colpita dal contagio. A catena si libererebbe posto negli ospedali delle province del Piemonte occidentale (Vercelli-Novara-Vco), fino ad oggi colpite – in percentuale – in misura minore dal Covid-19.