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Gli esami di maturità ai tempi del coronavirus

Come si svolgerà quest'anno la prova conclusiva del ciclo delle superiori? Le ipotesi secondo il quotidiano 'La Repubblica'

Mentre le scuole restano chiuse e le lezioni proseguono online, il Ministero dell’Istruzione lavora a un decreto per sciogliere il grande nodo di questo atipico anno scolastico: le modalità di svolgimento degli esami di maturità.

Secondo un’indiscrezione pubblicata da Repubblica, gli studenti saranno tutti promossi, nonostante eventuali debiti accumulati nel primo quadrimestre. Per quanto riguarda la maturità, verrà sicuramente formulata una versione semplificata, ma molto dipenderà dalle tempistiche: pare che, in base a questo fattore, siano sul tavolo due ipotesi diverse.

Nel caso in cui la situazione sanitaria si rimarginasse in fretta e si potessero riaprire le scuole tra il 6 e l’8 maggio, ci sarebbe il tempo tecnico per recuperare quattro settimane di lezione, che si concluderebbero il 17 giugno, come già stabilito a inizio anno. In quella data, gli studenti di quinta superiore sosterrebbero la prima prova, quella di italiano, con tracce limitate ai temi svolti prima della chiusura delle scuole. La seconda prova si svolgerebbe invece il 18 giugno e sarebbe formulata dalle commissioni interne, in modo da proporre un esame in linea con il programma affrontato da ogni singolo istituto. L’orale sarebbe fissato a fine giugno.

La questione sarebbe invece diversa, secondo quanto raccolto da Repubblica, se il 17 maggio il Governo non sapesse ancora dare risposte certe sulla riapertura delle scuole: con l’emergenza ancora in atto, le due prove scritte salterebbero per ragioni sanitarie, ma in compenso l’esame orale verrebbe proposto in forma rafforzata. Vale a dire un colloquio di almeno un’ora in cui verrebbero effettuate anche prove pratiche – in assenza delle seconde prove – di traduzioni o esercizi, a seconda dell’indirizzo di studio. Questa forma di esame orale varrebbe da sola 60/100 del punteggio finale, con i restanti 40 punti distribuiti dai professori in base al rendimento dello studente negli ultimi due anni. I colloqui si realizzerebbero in convocazioni singole e senza testimoni, e si dovrebbero concludere entro metà luglio.

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Pubblicato il 02 Aprile 2020
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