“Non adottate cuccioli di animali selvatici“
È l'errore in cui cadono in molti convinti di fare una buona azione relegando invece il piccolo a una vita non autosufficiente perché ripudiato dal genitore
Animali selvatici nelle rotonde delle statali, cervi nei prati che costeggiano le provinciali e cinghiali nottambuli nei centri storici dei paesi.
Alla Provincia stanno pervenendo sempre più segnalazioni di ungulati selvatici (caprioli, cervi e mufloni) in prossimità delle abitazioni e delle strade, ed essendo giunto il periodo di nascita dei loro cuccioli,Il consigliere delegato alla Polizia ittico Venatoria della Provincia di Varese, Alberto Barcaro vuole lanciare un appello ai cittadini: «Non raccogliete i cuccioli di animali selvatici»
«Anche quest’anno si potrebbe trovare un piccolo di questi animali, che all’apparenza sembra abbandonato, sia tra l’erba nei prati, sia dove normalmente non si troverebbe, cioè in vicinanza di giardini, di strade, di stradine o di sentieri, poiché la ridotta mobilità della cittadinanza per l’emergenza legata al Corona virus li porta a spingersi anche in zone urbanizzate (nella foto, un cucciolo di capriolo)».
«Credendo di fare la cosa giusta si può commettere l’errore di raccogliere il piccolo. Nella maggior parte dei casi la mamma si è semplicemente allontanata o in cerca di cibo o perché spaventata dal sopraggiungere di un essere umano e i cuccioli restano immobili ad aspettarla. Perciò non solo non si deve portare via il cucciolo, ma neanche toccarlo: lasciandogli addosso il nostro odore si rischia che la madre poi lo rifiuti. Si dovrà perciò al contrario, allontanarsi nel più breve tempo possibile per permettere alla madre di sentirsi sicura e tornare dal proprio piccolo».
Viceversa il cucciolo potrà essere salvato solo con l’allattamento artificiale e l’essere relegato alla stregua di un animale domestico non gli consentirà di poter diventare autosufficiente una volta cresciuto, tanto che non potrà essere rimesso in libertà.
«Si ricorda anche che il prelievo non autorizzato di un animale selvatico rappresenta una violazione penale prevista dalla legge sulla tutela dalla fauna selvatica. Con l’occasione, l’Amministrazione provinciale ringrazia tutto il Settore della Polizia Ittico venatoria che anche in questo periodo di difficoltà dimostra la sua vicinanza al territorio e ai cittadini», conclude il consigliere Barcaro.
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