Racconta una storia e aiuta l’ospedale: l’iniziativa di Coopuf teatro
La scuola teatrale di Varese ha lanciato "Raccontami una storia": un'iniziativa a favore delle raccolte fondi organizzate dal Circolo della bontà e Fondazione comunitaria del Varesotto
Dal titolo “Raccontami una storia”, l’iniziativa lanciata sui suoi canali social dalla scuola teatrale Coopuf di Varese propone ogni giorno un nuovo filmato con una storia, una fiaba o la lettura di un grande classico d’autore, l’obiettivo? Unire attraverso il racconto chi è lontano a causa dell’epidemia e soprattutto sostenere la raccolta fondi “Prenditi cura di chi ti cura“, promossa dal Circolo della bontà, e “Insieme x Varese“, della Fondazione comunitaria del Varesotto.
Il racconto è un’arte antica, nata per trasmettere storie, comunicare e far nascere emozioni, ma soprattutto per costruire un senso di comunità. Proprio per questo motivo gli attori di Coopuf teatro invitano chiunque abbia una storia da raccontare a unirsi all’iniziativa. Il tema è libero, può trattarsi di un racconto inventato o d’autore, in rima o in prosa da racchiudere in un video dalla durata inferiore ai cinque minuti. A “Raccontaci una storia” hanno già partecipato attori professionisti e amatoriali, musicisti, insegnanti e anche un nonno di 94 anni, che ha condiviso un frammento di saggezza attraverso le strofe di una poesia recitata a memoria.
«Narrare una storia – commenta Michele Todisco di Coopuf teatro – serve soprattutto a chi la racconta, lo aiuta a sentirsi vivo. Il racconto è capace di legare le persone, le unisce, e nonostante la distanza le fa sentire parte di una comunità». Un senso di empatia quindi che ha generato un’ottima risposta anche sotto l’aspetto della solidarietà. «Molte persone – aggiunge Todisco – che hanno partecipato all’iniziativa o che hanno ascoltato i racconti hanno deciso di contribuire alle raccolte fondi organizzate dal Circolo della bontà e dalla Fondazione comunitaria del Varesotto».
La scuola di teatro Coopuf è nota a Varese per i suoi spettacoli alle Cantine, per formare giovani attori amatoriali oppure lanciare quelli interessati a intraprendere una carriera teatrale verso le scuole di Milano o Roma. «Nella nostra scuola – spiega Todisco – insegnano anche alcuni attori professionisti. Per loro l’emergenza Coronavirus è un momento molto difficile a causa dell’annullamento di ogni genere di spettacolo teatrale. Il teatro era un settore in sofferenza già prima del Coronavirus, l’epidemia è stata un colpo ancora più duro».
Allo stesso modo, il Covid-19 ha bloccato anche tutte le attività della scuola Coopuf. «Abbiamo lanciato questa iniziativa – racconta Todisco – anche per coinvolgere i nostri allievi durante questo periodo di blocco. Siamo in attesa di poter ripartire, ma temiamo che questo non sarà possibile prima del 2021. Intanto stiamo lavorando ad alcuni spettacoli da tenere all’aperto, quando la situazione lo permetterà, in modo da garantire il rispetto delle misure di distanziamento e ridurre il rischio del contagio tra il pubblico e gli attori».
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