L’attenzione degli ultimi giorni in questa drammatica emergenza è rivolta alle Rsa. In Ossola la situazione più problematica è certamente stata quella di Premosello, dopo i problemi iniziali di quella di Vogogna. Sedici giorni fa il sindaco Giuseppe Monti, in qualità di Responsabile di Servizio della Riss si è chiuso nella struttura con parte del personale della Kcs, la cooperativa che gestisce il personale, e ha iniziato un isolamento volontario. In questi sedici giorni le voci che si sono rincorse sulla situazione interna sono state tante.

Una situazione drammatica che spesso è stata definita “sotto controllo” dallo stesso sindaco. Fino alla scorsa settimana quando, prima il sindaco Monti, poi, con toni più preoccupanti e allarmistici, poche ore dopo, la stessa Kcs, hanno scritto all’Unità di Crisi regionale, alla Prefettura e all’Asl Vco per chiedere aiuto. Mancava personale infermieristico, e mancava un medico che ricoprisse la carica di direttore sanitario, essendo i due direttori finiti in quarantena nel giro di pochi giorni l’uno dall’altro. Lunedì, a poche ore dalla fine dell’isolamento, la comunicazione alla Tv locale di Monti che parlava di 10 persone decedute in struttura. Ma i parenti che ci hanno contattato già dalla serata di ieri e in mattinata, parlavano di cifre ben diverse. Una situazione poco chiara, che lo stesso Monti ha spiegato: “Decessi Covid con tampone positivo in struttura 10. Due negativi e 5 in attesa di tampone”. Sono quindi purtroppo 17 i decessi all’interno della Riss di Premosello.

Dall’Asl Vco, il dottor Borgotti ha spiegato che “dal 17 aprile è stata inviata un’infermiera per la somministrazione delle terapie durante il giorno”. Presenza infermieristica confermata anche dall’Ufficio di Gabinetto della Prefettura.Monti spiega poi che l’unico medico presente è stato il medico di base del paese, il dottor Nicolò: “Abbiamo la presenza ogni giorno del dottor Nicolò Pasquale di Premosello che fa molto di più che il suo dovere”.