Appello del sindacato Ocst: “Apprendistato, con la crisi si rischia un buco formativo”
Il sindacato chiede che il problema venga affrontato in modo strutturale perché la "formazione duale" è centrale nell'economia del paese
Il sindacato ticinese Ocst ha lanciato un appello ai datori di lavoro sulle conseguenze della crisi legata alla pandemia in relazione all’apprendistato, uno dei pilastri della “formazione duale” in Svizzera.
“L’attuale situazione legata alla pandemia Covid-19 ha portato ad un generale rallentamento dell’economia influendo in modo importante anche sulla formazione professionale degli apprendisti – scrivono Claudio Isabella e Nenad Jovanovic di Ocst – Le aziende in questo momento stanno gestendo la crisi e hanno meno tempo e risorse economiche da dedicare alla formazione degli apprendisti, questo ha portato ad una forte riduzione dei posti di tirocinio messi a disposizione delle persone in formazione. È verosimile che questa situazione di crisi si estenda nei mesi, se non negli anni a venire. Il rischio reale è che molte ragazze e molti ragazzi non avranno un posto di lavoro per iniziare la formazione all’inizio del prossimo anno scolastico e che questa situazione si protragga in seguito”.
“C’è il pericolo concreto di dover pagare questo buco formativo sull’arco del medio lungo periodo, sia per i ragazzi sia per le aziende, non dimentichiamoci che la formazione duale è da sempre la forza trainante della nostra economia. La presenza di personale che ha maturato un’importante esperienza formativa in azienda è infatti una risorsa preziosa che garantisce una conoscenza approfondita dei diversi mestieri. Questa caratteristica è irrinunciabile in un contesto che richiede grande flessibilità e spirito di adattamento. Il futuro delle aziende e della nostra economia è nelle mani dei nostri giovani formati”.
Inoltre, con il prevedibile aumento della disoccupazione, tra le categorie più a rischio ci sono proprio i giovani che, al termine dell’apprendistato, non vengono assunti: “Il sindacato Ocst è seriamente preoccupato di questa situazione e vuole fare un appello alle aziende per la creazione del maggior numero di posti di tirocinio possibile e perché si orientino verso l’assunzione dei giovani che hanno concluso la formazione. Un altro elemento che può disincentivare le aziende formatrici è la scelta di alcuni giovani di frequentare un apprendistato pur non volendo praticare quella professione, al solo fine di avere un titolo che permetta di accedere ad altre opportunità di impiego. Estendiamo quindi il nostro appello alle autorità perché questo problema venga affrontato in modo strutturale e vengano introdotti incentivi ad hoc per favorire le aziende formatrici in questo delicato momento economico”.
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