Un tutorial per costruire una casa ai pipistrelli
Per gli esperti i pipistrelli non costituiscono alcun rischio per la salute delle persone, sono invece utilissimi perché cacciano insetti dannosi per gli umani, le coltivazioni e i boschi
Costruire una casetta per gli uccellini è un classico passatempo di manualità che unisce grandi e piccoli da generazioni, e se per una volta la si costruisse per i pipistrelli? L’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore ha pubblicato sul sito istituzionale un video tutorial che insegna come costruire una “batbox”: vale a dire un rifugio per i pipistrelli.
Piccoli mammiferi volanti, i chirotteri sono spesso dipinti dalla letteratura, dal cinema e dalla televisioni come creature pericolose e raccapriccianti. In effetti, i pipistrelli sono realmente dei cacciatori feroci, ma le loro prede preferite sono soprattutto le migliaia di zanzare che infestano le calde sere d’estate, e non rappresentano nessun pericolo per le persone.
Gli eventi recenti hanno invece spinto molti a pensare che fosse stato proprio il pipistrello a trasmettere per le prima volta il Covid-19 all’essere umano. In realtà, le glicoproteine che circondano i coronavirus dei pipistrelli e danno loro quella forma caratteristica non sono in grado di legarsi ai recettori posti sulle membrane delle cellule umane, e quindi non costituiscono un pericolo per la nostra specie.
«Il salto dall’animale all’uomo – spiegano gli esperti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) -, ha perciò implicato una modifica di tali strutture che sono così divenute compatibili con le cellule umane. Tale modifica è plausibilmente avvenuta all’interno di un ospite intermedio appartenente ad un’altra specie, con ogni probabilità attraverso il pangolino».
«I pipistrelli italiani – aggiungono gli esperti – svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti nocivi alla salute umana, alle coltivazioni e ai boschi. I pipistrelli e i loro rifugi sono inoltre tutelati dalla legge del nostro Paese e dalle norme comunitarie, che ne vietano l’uccisione, l’alterazione o la distruzione dei siti in cui essi sostano, si riproducono o svernano».
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