Mi sono sentita libera di prendere da sola delle decisioni per me stessa
Il racconto di Eleonora: "Io sono felice del tempo che ho passato a casa, isolata dal mondo esterno, perché mi ha fatto riscoprire che cosa voglio fare e chi sono e voglio essere davvero"
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Di seguito la storia di Eleonora.
Storia di un’universitaria in quarantena: tra spensieratezza e mental breakdown.
«Come hai passato questi mesi?» è la domanda più gettonata del periodo, ancora più del classico «Come stai?». E allora rispondiamo. Come ho passato questi mesi? Se dovessi rispondere concentrandomi sul dato oggettivo – la pandemia – risponderei sicuramente «ho avuto ansia», ma qui non voglio affatto concentrarmi su questo.
La verità? La verità è che sono stati mesi in cui mi sono potuta dedicare allo studio in un modo per me inedito. Chi mi conosce sa quanto io tenga allo studio, ma più che altro alla conoscenza e alla cultura, e fare le lezioni da casa per me è stata un’esperienza a dir poco stupenda perché mi ha permesso di concentrarmi ancora di più sugli argomenti trattati nei vari corsi e di riuscire ad avere una riflessione molto più profonda di quanto non avvenga normalmente.
Oltre questo? Sicuramente sono stata felice di passare più tempo con i miei genitori, che sembra la classica frase standard, ma non lo è affatto. Ma se devo scendere in profondità e dire realmente come mi sono sentita… io mi sono sentita libera. Libera di fare finalmente quello che volevo, nel modo che volevo e nel tempo che volevo. Mi sono sentita libera dalla pressione di dover per forza uscire nel weekend per evitare di sentirmi dire: «Ma stai a casa tutto il tempo?». Mi sono sentita libera di prendere da sola delle decisioni per me stessa senza dover rendere conto a nessuno.
Non voglio essere fraintesa. Mi piace uscire e adoro follemente passare del tempo insieme ai miei amici, ma non credo sinceramente lo si debba obbligatoriamente fare nei giorni comuni che sono il venerdì e il sabato sera.
I miei amici mi sono mancati? Sì, assolutamente. Ma mentirei se dicessi che ero disperata. Il soggiorno all inclusive che ho passato a casa è stata la vacanza più rilassante degli ultimi anni e mi ha fatto capire una cosa: non c’è niente di male a stare da soli. Ormai è tutto un fare le cose di gruppo, stare tutti insieme ed essere sempre interconnessi.
Anche qui, non voglio fare l’ipocrita, sono la prima che perde milioni di ore su Instagram, TikTok e What’s App. Ma qui intendo riferirmi a una connessione concreta che ti vincola sempre ad andare al bar anche quando magari non ne hai voglia. Quindi io sono felice del tempo che ho passato a casa, isolata dal mondo esterno, perché mi ha fatto riscoprire che cosa voglio fare e chi sono e voglio essere davvero.
Ho avuto un mental breakdown Eleonora Berra abbastanza pesante, verso marzo, che mi ha fatto dire – e utilizzo questo verbo perché per me pensare qualcosa oppure dirla a voce alta hanno due significati completamente differenti – : «Ma per quale motivo mi sono iscritta a questa magistrale?». Detta così sembra una domanda banale di un qualunque universitario, ma per me non è così: è stato sconvolgente per me pronunciare queste parole. Ma, alla fine, mi è servito per capire che il problema non era lo studio o le materie in sé, ma l’approccio che avevo e gli obiettivi – errati – che mi ero prefissata e questo mi ha portato a prendere in considerazione opzioni a cui non avevo dato troppo peso in precedenza.
E tutto questo sono convinta che non sarebbe mai successo al di fuori di questo particolare periodo. Quindi no. Unpopular opionin, ma la risposta alla domanda «Hai sofferto in questi mesi?» è: «Cavolo, no!».
Eleonora Berra, Verbania
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