Craveggia, forzato l’ingresso del rifugio Cai di Fondo Monfracchio
Il presidente Marini: “ Queste situazioni si fanno sempre più frequenti e pongono seri problemi di sicurezza . Non è in questo modo che si va in Montagna”
Dopo i tre bivacchi del parco Val Grande un altro episodio di ingresso forzato, questa volta ai danni di un rifugio del Cai, si è registrato a Cravegna in valle Vigezzo. La porta porteriore di accesso è stata forzata e il vetro infranto. Dalla struttura di Fondo Monfracchio, concessa dal Comune in comodato d’uso al Club Alpino Italiano un paio di anni fa erano state divelte due telecamere installate sulla struttura.
Rifugi e bivacchi sono chiusi a causa delle disposizioni anti covid. “Siamo stati avvisati del danneggiamento venerdì da un escursionista -spiega il Presidente del Cai Vigezzo Raffaele Marini-. Queste situazioni si fanno sempre più frequenti e pongono seri problemi di sicurezza in Montagna. Ci auguriamo che se ne possano interessare le Forze dell’Ordine”. “Le norme del post Covid -prosegue- prevedono rigide misure di sanificazione che possono essere fatte rispettare solamente nei rifugi dove è presente un gestore, ma non è questo un motivo per farli diventare strutture dedicate agli atti vandalici!”.
“Chiunque commetta atti di questo tipo- sottolinea Marini- , al di la degli aspetti di Legge, dimostra senza alcun dubbio di non possedere in alcun modo rispetto. Non è in questo modo che si va in Montagna…”.
L’appello è quello di segnalare e vigilare affinché casi del genere non si ripetano. “Chiediamo a tutti frequentatori della Montagna, ogni qual volta transitino nelle immediate vicinanze di un bivacco o di un rifugio diano una occhiata di controllo. In questi momenti di difficoltà dobbiamo tutti richiamarci allo spirito solidaristico della Montagna e al rispetto e la cura dei beni e delle terre private o pubbliche” conclude il presidente Cai Vigezzo.
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