Un tuffo nella speranza dopo un incidente da incubo
Lo scorso agosto un incidente in moto ha cambiato la vita di Paolo Terazza, atleta e imprenditore sestese, redendolo paraplegico. Dopo mesi di convalescenza e riabilitazione, ora è tornato a nuotare
«Un’emozione fortissima, non nego di aver pianto, prima, durante e dopo». Con queste parole Paolo Terazza, imprenditore immobiliare e atleta della FTM di Sesto Calende, commenta una giornata che non dimenticherà mai. Ieri, giovedì 25 giugno, Paolo è infatti ritornato a nuotare in piscina a quasi un anno di distanza dal grave e sfortunato incidente in moto che lo scorso agosto gli lacerò la aorta e che lo ha reso paraplegico a causa di una serie di fratture alla schiena.
Una lunga convalescenza e la riabilitazione, giornate davvero difficili quelle vissute da Paolo. L’atleta però non si mai perso d’animo, nonostante la difficoltà della sua situazione: «Se sono vivo – racconta Paolo -, lo devo ai medici e chirurghi del Niguarda che mi hanno operato con un importante intervento all’aorta. Sono stato in ospedale per circa nove mesi, una volta dimesso, il Covid mi ha costretto a rimanere a casa rallentando ulteriormente i tempi. Questo in realtà ha aumentato ulteriormente la mia voglia di tornare a fare sport, anche se gli interrogativi erano tanti. Quando in ospedale guardavo il cellulare e vedevo su Instagram altre persone nuotare, mi chiedevo se mai avrei potuto farlo di nuovo anch’io».
Fondamentali sono stati i valori che Paolo ha imparato grazie allo sport: la costanza, l’impegno, l’allenamento quotidiano hanno permesso infatti non solo al suo fisico ma anche alla sua testa di reagire al trauma che gli ha cambiato la vita.
«Dopo l’incidente – spiega Paolo – la possibilità di tornare a nuotare era davvero un’incognita. Così, appena preso il certificato medico, sono andato in piscina per provare a tornare in acqua. Per me si è trattato di un passo molto importante che tenevo particolarmente ad affrontare. Devo ringraziare dell’aiuto la mia istruttrice e della piscina stessa (La Wave di Sesto Calende, ndr). Era il mio grande sogno – aggiunge – quando ero in ospedale mi è capitato più volte di sognare di nuotare. Un ringraziamento importante va anche al mio socio Simone Ferraro che in tutto questo periodo ha portato avanti la nostra attività senza farmi mancare nulla e senza darmi pensieri. Non lo ringrazierò mai abbastanza, la fortuna è avere persone come lui al mio fianco».
Se da un lato la giornata di ieri per Paolo ha significato lasciarsi il peggio alle spalle, dall’altro lato è anche uno stimolo per continuare, con un po’ di pazienza, a riprendersi la propria vita e diffondere un messaggio di coraggio e speranza: «Adesso vorrei riprovare a tuffarmi nel mio mondo, quello dello sport, ma prima ho un paio di interventi alle anche da fare. Inoltre, un altro obiettivo che mi pongo è aiutare le persone che si trovano in una situazione simile alla mia e attirare l’attenzione di chi ha bisogno di fiducia. Quando ero in ospedale ho visto che di pazienti positivi ce n’erano ben pochi. Ricordo ancora il sorriso di un ragazzino tetraplegico che, con la sua positività, mi diede una forza incredibile nel mio percorso».
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