Arresti per truffe con carte di credito postali, indagini dei carabinieri di Verbania
Sgominata un'organizzazione in grado di tracciare l'emissione di carte postali per sottrarle ai legittimi prpprietari
Tutto partito da Verbania, da una rapina all’ufficio postale e al ritrovamento nell’appartamento del malvivente di una carta di credito di una persona a lui sconosciuta. I carabinieri hanno indagato. E hanno trovato pane per i loro denti, sgominando una associazione a delinquere che impiegando metodi ingegnosi e senza scrupoli ha danneggiato numerosi utenti, “gabbati“.
Nelle prime ore di questa mattina, primo luglio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Verbania, unitamente ai colleghi dei Comandi Provinciali di Napoli, Caserta e Bologna, a conclusione dell’indagine “INCOGNITO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno eseguito 14 misure cautelari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti soggetti italiani, gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed all’indebito utilizzo, previa attivazione con metodi
fraudolenti, di carte di credito/debito di illecita provenienza.
L’indagine è stata avviata a marzo 2019 a seguito dell’esecuzione, a Napoli, di una misura cautelare detentiva nei confronti di uno dei responsabili della rapina a mano armata all’ufficio postale di Nonio (VB) del dicembre 2018. Nel corso della perquisizione
domiciliare i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Verbania avevano infatti rinvenuto una
carta di credito intestata ad una donna del nord Italia, del tutto estranea al soggetto arrestato.
Intuendo l’importanza di tale ritrovamento e sviluppando immediati ed approfonditi
accertamenti è emerso che la carta di credito, riportante una firma falsa e mai giunta
all’intestataria, era stata utilizzata in un casinò Sloveno; una ulteriore verifica ha consentito
di appurare che la stessa era stata sottratta, alla fine di gennaio 2019 ed unitamente a molte
altre di uno stesso lotto, dal Centro Meccanizzato Postale di Milano Roserio.
Analizzando i movimenti di tutte le carte di credito di quel lotto è emerso che molte erano state utilizzate indebitamente presso casinò Sloveni nonché esercizi pubblici o ATM italiani.
Preso atto delle caratteristiche e delle dimensioni del fenomeno, sia in termini di numeri di
carte utilizzate che di importi prelevati, si è prospettata l’esistenza di una organizzazione
ben strutturata in grado di gestire un’attività illecita di tale elevato profilo.
Le attività di indagine, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli,
Settima Sezione, sviluppate ricorrendo sia ad attività tecniche che tradizionali e grazie anche
alla collaborazione delle Forze di Polizia Slovena e Svizzera, hanno quindi permesso di
svelare il complesso meccanismo alla base delle attività illecite.
I fatti accertati in Slovenia, infatti, altro non erano che episodi inseriti in un contesto
criminale ben più ampio, all’interno del quale i componenti del gruppo criminale, organizzati in modo professionale, erano soliti portare a termine ciascuno il proprio compito
preassegnato e sempre finalizzato all’utilizzo della carte di credito rubate.
Ottenuta la disponibilità delle carte, sistematicamente sottratte da Centri Meccanizzati
Postali dislocati in tutta Italia, iniziava la fase di acquisizione di dati sensibili sul conto degli
ignari clienti, destinatari della corrispondenza “intercettata”; ciò consentiva ai malviventi di
raggiungere l’obiettivo finale dell’associazione: l’indebito profitto dato dall’utilizzo dei
titoli di credito sottratti.
Per raggiungere il loro scopo, gli associati avevano costituito una vera e propria “struttura” altamente organizzata nella quale alcuni soggetti, che operavano dall’interno di un locale adibito ad “ufficio” sito a Napoli, con metodi di “ingegneria sociale” contattavano di volta in volta i destinatari delle carte, nonché uffici pubblici, banche ed istituti finanziari,
cercando di ottenere i dati riservati necessari a poter attivare ed utilizzare le carte di credito
che avevano a disposizione. Per ingannare i vari interlocutori venivano utilizzati anche
programmi che modificano il numero telefonico del chiamante (cd. “spoofing”), così da far
credere al cliente che la chiamata provenisse dalla banca e viceversa. Uno di questi software
si chiama “Incognito” ed ha dato il nome a questa indagine.
Ottenuti i dati ed attivate le carte, altri soggetti iniziavano ad utilizzarle, sia a Napoli che in altre zone d’Italia ed anche all’estero (Slovenia e Svizzera), monetizzandone il più possibile
i rispettivi plafonds. In particolare, oltre a prelievi presso gli ATM ed acquisti in boutique o
Centri Commerciali, i soggetti si recavano presso casinò esteri ove, mostrando documenti
falsi corrispondenti alle carte di credito, acquistavano fiches per migliaia di euro, che poi
venivano restituite poco dopo, ottenendo così denaro contante. Del gruppo faceva parte
anche una donna che, fingendosi la moglie di uno dei malviventi, utilizzava le carte di
credito intestate a soggetti di sesso femminile e consentiva di superare più agevolmente i
controlli.
Poiché i malviventi erano anche in grado di aggirare i sistemi di sicurezza (SMS di allerta e/o avviso di avvenute transazioni) attivati dalle banche/istituti finanziari, gli ignari clienti spesso si avvedevano degli indebiti utilizzi, anche fino ad oltre 6.000 euro, solo alla
ricezione dell’estratto conto, a seguito del quale non potevano fare altro che denunciare
l’accaduto.
L’attività di indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Verbania con il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli, è proseguita ininterrottamente per oltre 8 mesi ed ha permesso di ricostruire l’organigramma dell’associazione per delinquere e documentare 133 eventi delittuosi, commessi da gennaio a maggio 2019, ai danni di 122 parti offese e per una somma complessiva di diverse centinaia di migliaia di euro. Nel corso dell’indagine sono state inoltre rinvenute e sequestrare 220 carte di credito di provenienza illecita e 7.450 euro in contanti.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.