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Pensionato in bicicletta travolto da un gruppo di ciclisti: “Se ne sono andati senza soccorrermi”

Il racconto di Gessica, il cui anziano padre domenica mattina è caduto dalla bicicletta, "travolto" da un gruppo di ciclisti dopo essersi fermato per dare una precedenza

Generico 2018

(Immagine di repertorio) – Raccogliamo la testimonianza di Gessica, una nostra lettrice che ci ha scritto per denunciare quanto accaduto questa mattina, domenica 5 luglio, a Cittiglio.

«Intorno alle 9 di questa mattina, nei pressi della rotonda di Cittiglio di fronte al Carrefour, mio papà Giovanni, un pensionato di 75 anni, ciclista amatoriale da tantissimi anni che vanta 30.000 km. di media annuali, arrivato alla rotonda ha rallentato per dare la  precedenza ad un’auto che proveniva da sinistra. In quel momento è stato travolto da un gruppo di una decina di ciclisti che arrivava dietro di lui, che lo hanno fatto cadere rovinosamente a terra».

«Del gruppo sono caduti in quattro – prosegue Gessica – tra cui il ciclista che lo ha travolto, che senza preoccuparsi di prestare soccorso o accertarsi che mio padre stesse bene, si sono rialzati e sono andati subito via, dimenticandosi per la fretta anche gli occhiali che l’interessato può comunque ritrovare appoggiati sul guard rail»

Il 75enne, frastornato e con varie ammaccature, tra cui una ferita sanguinante al gomito, è stato soccorso dalla signora dell’auto bianca che si era fermata e da altri ciclisti che sono sopraggiunti successivamente.

«Vorrei pubblicamente ringraziare queste persone per essersi interessate alle condizioni di mio papà che è dovuto andare all’ospedale di Cittiglio per farsi medicare. Qui è stato provvisoriamente steccato al braccio e domattina potrebbe subire un intervento in quanto il referto riporta una frattura scomposta».

«Ho voluto raccontare quanto accaduto per due motivi – conclude Gessica – Innanzitutto per ringraziare le persone che si sono fermate, ma soprattutto le dottoresse e le infermiere del pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio per le cure e la gentilezza mostrata nei confronti di mio padre. Il secondo motivo è per far sapere al gruppo che ha travolto mio papà, qualora si riconoscano in questo articolo, che non si dovrebbero considerare ciclisti, perché un vero ciclista e un vero sportivo si ferma sempre quando una persona è in difficoltà, soprattutto se sei causa di un incidente e non presti soccorso. Questi personaggi li considero i classici “ciclisti della domenica” perché solo così si possono chiamare».

Pubblicato il 05 Luglio 2020
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