Lago Maggiore e Ceresio: ancora troppo inquinamento nei prelievi di Legambiente
Prelievi, campionature ed esami batteriologici nell’annuale appuntamento organizzato dall’associazione ambientalista
Arriva come ogni anno la campagna “Goletta dei Laghi” di Legambiente e con lei le analisi circa lo stato di salute dei laghi della provincia di Varese. Sotto esame non solo i parametri batteriologici, ma tutte le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri.
A essere presi in considerazione sono perciò, oltre agli scarichi non depurati e quindi inquinanti, anche la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti.
Quest’anno, causa emergenza Covid, le campionature non sono state effettuate dal consueto equipaggio, ma da alcuni volontari che hanno seguito una formazione specifica. A Varese le operazioni sono state affidate a tre neolaureati in biologia e scienze naturali che collaborano come volontari o servizio civilisti con il circolo di Legambiente Varese i giovani Sara Piazza, Christian Aletti ed Elisa Scancarello.
«La fotografia è abbastanza deludente – spiega Barbara Meggetto Presidente di Legambiente Lombardia, che non nasconde la sua rabbia -, i punti che risultano fortemente inquinati da oltre un decennio non mostrano segni di miglioramento se non in maniera impercettibile, a volte vanno invece addirittura peggiorando».
Una sorta di lista dei soliti (tristemente) noti, che vanno dal Comune di Laveno, con campionatura prelevata in prossimità della foce del torrente Boesio, alla località Acquanegra a Ispra fino a Porto Ceresio, dove i torrenti Vallone e Valletta continuano a immettere inquinanti nel Lago. Le buone notizie arrivano invece da Germignaga, località Boschetto, che rientra nei limiti dopo anni di criticità.
E la Presidente coglie l’occasione per lanciare un accorato appello all’azione rivolto alle amministrazioni e alle istituzioni presenti che viene raccolto da Paolo Mazzucchelli, presidente di Alfa, la società pubblica che gestisce il ciclo integrato delle acque della provincia di Varese: «Siamo dalla stessa parte e lavoriamo tutti per il benessere dei laghi. La nostra mission è investire nel miglioramento della questione idrica.” Mazzucchelli ha poi sottolineato come sia fondamentale capire a monte dove insorge il problema: “A valle possiamo avere anche i migliori depuratori in commercio, ma la vera vittoria sarà chiudere i rubinetti degli inquinanti. E su questo per fortuna è arrivata l’Europa, che prevede sanzioni pesantissime per chi sfora i limiti, costringendo le amministrazioni ad intervenire».
Al lago di Varese è invece dedicata un’intera giornata: il 10 luglio alle 9:30 è infatti previsto l’appuntamento a Parco Zanzi (Schiranna di Varese), da cui partirà una bicicletta intorno al Lago. Sempre il 10, alle ore 18, al Tennis Bar di Villa Toeplitz di Varese si terrà la serata intitolata “Luci e ombre del lago di Varese. Storie del territorio con amministratori e cittadini dei comuni del lago”.
Non si è voluto affrontare il discorso della balneabilità di quest’ultimo perché, secondo l’associazione, questa non è la sua vocazione e rischia di generare un problema di prospettiva: “quello di Varese è un bacino dalla grande importanza sotto il profilo della biodiversità e pensiamo sia questo, più che la possibilità di renderlo fruibile ai natanti incrementando magari l’impatto antropico sui suoi ecosistemi, l’aspetto da mettere in rilievo insieme all’eccessivo consumo di suolo lungo le sue sponde”, precisa Valentina Minazzi vicepresidente del circolo Lombardia.
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