“Le scuole non siano sede di voto, genitori fatevi sentire”
Secondo lo psicoterapeuta Alberto Pellai il ritorno a scuola e la sua chiusura dopo sei giorni a causa delle elezioni è comico e bizzarro: "Chiediamo ai comuni di trovare altre sedi per andare a votare"
Manca meno di un mese alle elezioni del 20 e 21 settembre, a pochi giorni dal rientro a scuola dei ragazzi italiani dopo mesi di didattica a distanza. L’appello partito dal web dello psicoterapeuta e divulgatore dell’età evolutiva Alberto Pellai, originario di Somma Lombardo, sul paradosso nello stabilire gli edifici scolastici come sede per il voto a cinque giorni dal rientro tra i banchi, ha ricevuto molte condivisioni.
«La scuola comincia il 14 settembre, dopo più di sei mesi di interruzione delle lezioni in presenza. Il 20 e il 21 settembre sono state indette votazioni referendarie e in molti territori anche consultazioni politiche. Penso che se facessimo un veloce referendum tra noi genitori, si scoprirebbe che l’ultima cosa che la famiglie vogliono è che quest’anno le scuole siano scelte come sedi di seggio elettorale. Quindi formalmente chiediamo a tutti gli amministratori locali che facciano di tutto affinché le scuole siano l’ultimo luogo in cui istituire i seggi elettorali nei loro comuni. I motivi sono infiniti. Per cominciare: con tutte le precauzioni che da mesi vengono studiate per non rendere la scuola un luogo fonte di diffusione del contagio, l’ultima cosa che serve per il contenimento della pandemia è che nei suoi corridoi e nelle aule di lezione transitino centinaia di persone in un tempo ristretto. Un altro motivo è che i nostri figli da mesi hanno perso il “ritmo” e la struttura della loro giornata scolastica. Quindi, cominciare l’anno scolastico per interromperlo subito, per una causa straordinaria, a soli cinque giorni dall’inizio, appare bizzarro. E anche un po’ comico. Noi genitori crediamo che gli stessi studenti ci prenderebbero per matti e penserebbero: ma gli adulti ci sono o ci fanno? In ogni territorio sono disponibili spazi in cui si può installare una sede di seggio: palestre, cinema e teatri, oratori e sale parrocchiali, capannoni sfitti. Sono luoghi che possono essere facilmente adibiti a seggio elettorale. Mandateci lì a votare. Non a scuola. I grandi a votare, i minori in aula. A me sembra lapalissiano».
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