“Paesaggi storici e mestieri antichi”: premiati a Cameri i vincitori
Un viaggio tra i paesaggi, le mansioni e le persone che un tempo abitavano le aree protette del Ticino attraverso le foto d'epoca
Riscoprire un passato dimenticato attraverso le foto d’epoca. Mercoledì 23 settembre a villa Picchetta a Cameri si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso “Paesaggi storici e mestieri antichi” organizzato dall’Ente di gestione aree protette del Ticino.
Indetto ad aprile, il concorso ha invitato i partecipanti a cercare foto d’epoca che ritraessero le persone e la bellezza delle aree protette del Ticino, insieme a tutti quei mestieri che col tempo sono scomparsi. Un modo di scoprire e far conoscere aspetti nascosti o dimenticati della storia del proprio territorio ma in un modo “casalingo” in linea con le misure indicate dal Governo per ridurre il rischio di diffusione del Coronavirus.
I primi classificati a pari merito sono stati gli scatti della famiglia in festa di Federica Mingozzi e dei cercatori di ciottoli di Sergio Colombo. Entrambi – oltre al kit di pubblicazione e al premio di Atl Novara riservati ai primi tre classificati – hanno ricevuto anche un voucher per una visita guidata delle aree protette del Ticino. Al secondo posto si è piazzato il Comune di Ghemme con la foto di una vendemmia. La terza classificata è stata Maria Grazia Schiapparelli con lo scatto di una mungitura in alpeggio. La giuria ha deciso di conferire una menzione speciale anche alle foto di Roberto Pozzoli (filatura) e di Antonio Curreli (pescatore).
Tutti gli scatti presentati al concorso sono però riusciti a dipingere i particolari della vita quotidiana delle persone che in passato abitavano le aree protette del Ticino. Un contesto rurale che si basava specialmente sull’agricoltura e l’allevamento, ma legato con forza anche al fiume, da dove provenivano i ciottoli utilizzati per costruire case, mulini e cascine, ma anche necessari alla produzione di porcellana e dopo un lungo viaggio in barca addirittura dei vetri di Murano.
«Ritengo – commenta Erika Vallera, vicepresidente dell’Ente aree protette del Ticino – che le fotografie siano il miglior modo per cristallizzare un ricordo e raccontare una storia che senza il filtro delle parole può arrivare veramente a chiunque. Un modo diverso per far conoscere le aree protette, scoprendo com’erano nel passato per conoscerle ancora meglio oggi».
«I territori – afferma Maria Rosa Fagnoni, presidente di Atl Novara – del Parco naturale della Valle del Ticino e delle aree protette del suo Ente sono da sempre tra gli obiettivi promozionali e di valorizzazione della nostra agenzia. Questo concorso mette in evidenza non solo il capitale naturale e le aree verdi da preservare, ma anche la loro cultura e le loro tradizioni».
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