Imprese manifatturiere: gli effetti negativi della pandemia
Indagine congiunturale della Camera di Commercio sul secondo trimestre 2020
Quale è stato l’effetto più negativo della pandemia? Quali sono i fattori che incidono maggiormente sulla situazione finanziaria dell’impresa? Come è stata sostenuta la liquidità? Queste sono state alcune delle domande poste alle imprese manifatturiere del VCO che hanno partecipato all’indagine fatta durante la rilevazione congiunturale relativa al secondo trimestre 2020, realizzata dalla Camera di Commercio del VCO in collaborazione con Unioncamere Piemonte, che ha interessato un campione di oltre 140 imprese manifatturiere provinciali, per la maggior parte facenti parte della classe dimensionale 0-9 addetti.
Secondo il 41% delle imprese intervistate il peggior effetto della pandemia va ricercato nelle criticità legate alla cancellazione degli ordini e ai problemi con i clienti. Per il 30% invece le chiusure e le limitazioni delle attività hanno creato notevoli problematiche alla propria impresa. Per il 15% i maggiori problemi sono legati alla liquidità. I dati sono in linea con quanto registrato nelle altre province piemontesi. Da notare come a livello medio regionale la “cancellazione” degli ordini sia la maggiore criticità riscontrata dalle imprese, indipendentemente dalla dimensione e dal numero di addetti.
Tra i benefici utilizzati per sostenere la liquidita il 39% delle imprese manifatturiere del Verbano Cusio Ossola dichiara “contributi pubblici a fondo perduto”, quasi il 37% credito bancario garantito da altri. Tra i benefici utilizzati dalle imprese troviamo le moratorie (24%) e anche il credito d’imposta (16,7%). Seppur con percentuali leggermente diverse, la tendenza è uguale a quella media piemontese.
Rilevanti i costi che le imprese hanno dovuto affrontare in questo periodo. Tra i fattori che maggiormente incidono sulla situazione finanziaria dell’impresa vi è, per oltre la metà delle imprese intervistate, la difficoltà nel sostenere le spese correnti (51,6%), ritardi nei pagamenti da privati (48,8%), costi nei protocolli della sicurezza (44%). A livello medio piemontese le imprese segnalano per oltre il 54% ritardi nei pagamenti da privati, per la metà difficoltà ad affrontare le spese correnti e per il 37% costi per la messa in sicurezza delle attività d’impresa. Il 5,4% segnala anche ritardi nei pagamenti da parte di Pubbliche Amministrazioni: criticità registrata solo dall’1,4% delle imprese della nostra provincia.
Come sono stati i rapporti finanziari con i fornitori? 7 imprese su 10 dichiara di essere riuscita a pagare i fornitori alla scadenza. Poco meno del 5% invece ha sospeso i pagamenti ai fornitori, un dato superiore alla media regionale (3%). Problematiche riscontrate anche dalla parte dei clienti: circa il 54% non è stato puntuale nei pagamenti (dato il linea con la media regionale). Meno di 3 clienti su 10 ha pagato l’azienda alla scadenza mentre quasi il 20% ha sospeso i pagamenti (16% la media piemontese).
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