Il presidente Conte annuncia: “Entro fine anno intesa per il nuovo accordo sui frontalieri”
Conte e la presidente svizzera Simonetta Sommaruga, nell'incontro di questa mattina a Roma hanno affrontato diversi temi: dai frontalieri ai trasporti, all'emergenza Covid
Il confronto tra Italia e Svizzera prosegue su molti fronti, compreso quello in vista di un accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri.
Lo hanno detto questa mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la presidente della Confederazione Elvetica Simonetta Sommaruga, durante la conferenza stampa al termine dei colloqui a Palazzo Chigi.
«La crisi ci ha dimostrato ancora una volta quanto i destini dei nostri due Paesi siano legati – ha detto Conte – e quanto possano guadagnare da un’eccellente cooperazione bilaterale. Durante la pandemia ci siamo sentiti più volte con la presidente Sommaruga, che ho anche ringraziato per gli aiuti di materiali di prima necessità inviati dalla Svizzera all’Italia nella fase più acuta dell’emergenza. Non lo dimenticheremo».
Conte è poi entrato sull’argomento della revisione degli accordi sui lavoratori frontalieri: «La crisi stessa a messo in risalto quanto siano preziosi i lavoratori italiani in Svizzera e in particolare nel Ticino e soprattutto nel settore medico e sanitario – ha spiegato il Presidente del Consiglio – A questo riguardo io e la presidente Sommaruga abbiamo salutato con favore i recenti progressi fatti dal ministero dell’Economia e dal Dipartimento federale della Svizzera per giungere ad una soluzione del negoziato sul trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri: vogliamo un accordo che sia quanto più possibile favorevole nel reciproco interesse e riteniamo che questo risultato possa essere raggiunto entro la fine di quest’anno».
«Nel referendum di domenica scorsa la popolazione svizzera ha detto una volta di più che vuole la libera circolazione delle persone. E’ una buona cosa per il nostro Paese ma lo è anche per tutta Europa»- ha aggiunto Simonetta Sommaruga.
Conte e la presidente svizzera hanno poi parlato di collegamenti ferroviari, di trasporti, e dei nuovi scenari che si aprono dopo l’inaugurazione, avvenuta tre settimane.fa, del traforo del Monte Ceneri, e la firma tra i due paesi dell’accordo per il rafforzamento del Sempione. In entrambi i casi ne risulteranno intensificati i collegamenti non solo Italia e Svizzera, ma tra il nostro Paese e il nord Europa – il famoso corridoio Reno-Alpi con indubbi benefici per l’alleggerimento del trasporto su gomme e dunque per l’ambiente».
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