Tutti gli occhi su Marte: il 6 ottobre sarà vicinissimo alla Terra
Sarà una delle occasioni migliori per osservare la superficie del Pianeta rosso. Un allineamento così favorevole ricapiterà solo nel 2033
Tra pochi giorni sarà Marte il re del cielo stellato. Come confermato dal Gruppo astronomico tradatese, il Pianeta rosso il 6 ottobre si troverà a “soli” 62 milioni di chilometri dalla Terra. Si tratta di una delle distanze più brevi di sempre: un’occasione unica per osservare la sua superficie sabbiosa ma affascinante che appassionati e curiosi certamente non mancheranno.
Chi avrà a disposizione un cannocchiale potrà godersi l’evento al meglio, ma lo spettacolo sarà visibile a tutti nel cielo di sud-est anche a occhio nudo o con l’aiuto di un binocolo.
Questo avverrà perché il 13 ottobre Marte sarà in opposizione perielica (Sole, Terra e Marte allineati con Marte al perielio). Si tratta di una condizione molto favorevole, perché l’orbita di Marte è particolarmente ellittica, e quando l’allineamento avviene con Marte al perielio (ossia alla sua minima distanza dal Sole) la distanza tra Terra e Marte si riduce di molto (in questo caso la distanza minima si raggiungerà il 6 ottobre). Il pianeta apparirà quindi come un “faro” arancione sospeso nel cielo.
Il Pianeta Rosso sta brillando nella costellazione dei Pesci, offrendoci l’emisfero sud e rimanendo nel contempo molto alto (43°) sull’orizzonte. In questo modo il Pianeta rosso è poco soggetto alla turbolenza atmosferica, e rende così quella del 6 ottobre una delle opposizioni marziane più favorevoli di sempre.
Anche in passato sono state proprio le opposizioni marziane le occasioni più preziose per l’osservazione di Marte. Nel 1877 Giovanni Schiaparelli da Milano credette di individuare dei canali sulla superficie di Marte, mentre Asaph Hall, con il rifrattore Clark da 66 cm dell’Us naval observatory, scoprì i due satelliti Phobos e Deimos. Il 20 Settembre 1909 il famoso astronomo franco-greco Eugène Michel Antoniadi, con rifrattore da 87 cm di Meudon, sconfessò definitivamente il mito dei canali, e realizzò a vista le migliori mappe marziane di allora. Nel Novembre 1971 la Nasa mise per la prima volta una sonda spaziale (il Mariner 9) in orbita attorno a Marte. Ma proprio in occasione di quella opposizione perielica, su Marte si sviluppò una delle tempeste di sabbia più forti che si ricordino, impedendo al Mariner 9 di fare qualunque osservazione per un paio di mesi. Poi però, quando la tempesta si placò, il Mariner 9 cambiò per sempre le idee che ci eravamo fatti di Marte, scoprendo giganteschi vulcani geologicamente giovani e centinaia di tracciati di fiumi estinti.
La speranza degli appassionati di osservazione spaziale è proprio quella che non si verifichino tempeste di sabbia e che la superficie del pianeta sia il più possibile limpida. Anche perché prima di riavere condizioni così favorevoli bisognerà aspettare il 27 giugno 2033 o il 15 settembre 2035.
Foto di Lorenzo Comolli del Gruppo astronomico tradatese
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