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Luino premia chi tutela l’ambiente, consegnati i riconoscimenti “Earth Prize International”

Da Luca Mercalli a Stefano Boeri, da Roberta Cafarotti a Borgogno. Si è chiusa sabato la prima tappa dell'evento con la serata dedicata alla tutela dell'ambiente e alla biodiversità

earth prize day 2020 luino

La serata dedicata alla tutela dell’ambiente e alla biodiversità a Luino è cominciata tra i sorrisi dovuti a qualche problema tecnico e la curiosità di scoprire cosa si nascondeva dietro questo importante premio “Earth Prize”.

Una premiazione, quella di sabato 10 ottobre, anticipata dalla presentazione del libro “Così diversi, così vicini” a cura della Fondazione Lombardia Ambiente. Un libro che tenta di raccontare il significato più profondo della biodiversità ai bimbi e alle famiglie.

La serata è stata arricchita da diversi interventi, anche in streaming, con l’obiettivo di comunicare l’importanza dell’educazione ambientale e la promozione di azioni integrate che vedano l’uomo sempre più in armonia con l’ambiente.

Tra questi anche quello dell’assessore Raffaello Cattaneo, responsabile per la Regione dei temi dell’Ambiente che, tra un sorriso nel salutare il nuovo sindaco Enrico Bianchi e la precedente assessore all’ambiente, Alessandra Miglio, ha spiegato il significato che ha per lui l’ambiente e la sua esigenza nel doverlo difendere.

Con il suo invito a prendere consapevolezza del cambiamento climatico e dell’importanza che ha la tutela ambientale, gli organizzatori hanno dato il via alla premiazione. Sul palco Mario Salomone, Alessandra Miglio e Luca Novelli sono partiti dalla presentazione e premiazione delle nomination italiane e straniere: la cooperativa Koinè, Volpe Rossa, cooperativa Erbario, Sabrina Viciani, Silvia Crema, Speaking 4 The Planet e Naaee. La serata viene portata poi al termine dalla consegne dei premi “Earth Prize”.

Tutte le premiazioni

Il premio “giusta transizione” viene consegnato da Donato Speroni all’Enel Foundation, riconosciuta per l’impegno dedicato al progetto “Open African Power”; portato avanti in parte in Italia e in parte in Africa al fine di una migliore gestione delle energie rinnovabili.

Il premio “Blue Prize” viene invece consegnato a Franco Borgogno per la ricerca e il monitoraggio inerente all’aumento dell’acqua dei mari. Grande fotografo, oltre che giornalista e comunicatore ambientale che, poco prima, aveva presentato i suoi scatti rappresentanti proprio questa realtà.

Il terzo premio “Earth Prize” lo merita Stefano Boeri, architetto del bosco verticale. In diretta dal suo computer spiega che il suo obiettivo è quello di aumentare la presenza di alberi, soprattutto nelle città , per limitare le emissioni di CO2 e permettere alle piante di assorbire il più possibile le polveri sottili.

Il quarto premio è di Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI. A ritirarlo c’era Maurizio Rivolta che, insieme ad Alessandra Miglio, ricordano l’importanza dei beni di questa fondazione e invitano ad andare a visitarli.

Il quinto premio viene consegnato direttamente da Raffaello Cattaneo a Luca Mercalli, noto climatologo e divulgatore scientifico che racconta anche del lavoro che fa nelle scuole a favore della tutela ambientale.

Il sesto premio, invece, viene dato a Roberta Cafarotti: oltre ad aver precedentemente portato avanti grandi progetti come “Villaggio” con ben oltre 250 associazioni, viene premiata per aver creato una nuova manifestazione virtuale: “One people, one planet”: una maratona multimediale volta a celebrare il cinquantesimo Earth Day.

Gli ultimi due premi vengono poi assegnati a David Quammen per il suo libro “Spillover” e alle due sorelle indonesiane, Melani e Isabel Wiysen. Due ragazze a cui viene riconosciuto impegno sociale e l’estrema bravura nel coinvolgere e sensibilizzare molti giovani.

Tutti i premi hanno avuto come filo conduttore quello della biodiversità, della tutela dell’ambiente e della consapevolezza del cambiamento climatico. Ecco che, come hanno chiosato Raffaello Cattaneo e il Sindaco Enrico Bianchi: “La questione ambientale è decisiva ma non comporta una decrescita infelice. Bisogna credere nella crescita felice affinché cambiare rotta divenga un vero e proprio modello di sviluppo”.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2020
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