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Italia e Svizzera a confronto su strade e ferrovie dell’area transfrontaliera

A Milano un convegno per analizzare le Infrastrutture critiche relative al sistema stradale e ferroviario dell’area transfrontaliera a cavallo tra le province di Como e Varese e il Canton Ticino

arcisate stabio

Si è svolto a Milano il Convegno internazionale del progetto SICt – Sicurezza Infrastrutture Critiche transfrontaliere, ospitato e coordinato dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.

Durante il Convegno sono stati presentati i risultati intermedi di questo progetto Interreg che ha come principale obiettivo lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera finalizzata all’individuazione di strategie per garantire la continuità delle reti di trasporto tra Italia e Svizzera.

Il tema della sicurezza e resilienza delle Infrastrutture Critiche è al centro dell’attenzione di governi, forze economiche e mondo della ricerca sia a livello internazionale sia locale. Che cosa si deve intendere per resilienza delle Infrastrutture Critiche transfrontaliere, quali sono le strategie per rafforzarla e quale è il valore aggiunto che può portare una logica di cooperazione nel raggiungimento di questo obiettivo, sono stati i temi al centro del Convegno internazionale del progetto SICt, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera 2014-2020.

La resilienza misura la capacità di un sistema di rispondere e resistere a una perturbazione e di reagire ad un evento che può comprometterne il buon funzionamento. Nel caso del progetto SICt il sistema è rappresentato dalle Infrastrutture Critiche relative al sistema stradale e ferroviario che si trovano nell’area transfrontaliera tra Italia e Svizzera, a cavallo tra le province di Como e Varese e la zona sud del Cantone Ticino.

Un’ efficiente cooperazione tra i due Stati, può quindi essere determinante per migliorare la risposta ad un scenario di evento rilevante e a una situazione di emergenza. Più questa risposta sarà coordinata e sinergica, minore sarà il tempo trascorso dal primo intervento fino al ripristino totale delle reti di trasporto e quindi alla mobilità di persone e merci che si muovo nell’area interregionale.

Il Convegno ha visto la partecipazione sia in presenza sia a distanza di numerosi attori e decisori della sicurezza tra istituzioni, gestori e operatori del soccorso.

La mattina del 1 ottobre è stata dedicata alla presentazione delle tematiche, degli scenari di studio e dello stato di avanzamento di SICt da parte dei partner di progetto: Regione Lombardia, Polizia Cantonale Ticinese, Politecnico di Milano, SUPSI – IST, Dipartimento del territorio del Canton Ticino, e a un inquadramento generale sullo sviluppo del Programma Interreg Italia-Svizzera.

Una sezione dei lavori è stata dedicata a illustrare le tecnologie di supporto al progetto per sviluppare le funzioni di monitoraggio, elaborazione dati e condivisione di informazioni, dalla Piattaforma Infrastrutture Critiche (PIC) che dovrà integrare le diverse componenti, al sistema GRRASP-DMCI per l’analisi della funzionalità delle infrastrutture di trasporto, ai dati da Interferometria Radar da satellite (InSAR) per il monitoraggio del territorio e delle Infrastrutture Critiche, con interventi di ARIA spa, JRC e Gamma Remote Sensing AG.

Al termine della mattina si è svolta la Tavola rotonda sulle sinergie tra i due progetti Interreg SICt e GESTISCO, coordinata dal Politecnico di Milano, a cui hanno preso parte Regione Lombardia, la Sezione del militare e della protezione della popolazione del Cantone Ticino, la Prefettura di Varese e Fondazione Politecnico di Milano. Il pomeriggio è stato dedicato ai tavoli tecnici sui due scenari di evento individuati come casi di studio del progetto SICt, con l’obiettivo principale di mettere a fuoco i parametri e le soglie che richiedono un approccio di collaborazione transfrontaliera tra i vari operatori nella gestione di una situazione di emergenza. Al primo tavolo, incentrato sullo scenario del deragliamento di un convoglio ferroviario sulla linea Luino-Bellinzona con dispersione di sostanze pericolose, hanno partecipato tra gli altri, la Provincia del Verbano Cusio Ossola, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Trenord, Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS), Azienda Regionale Emergenza Urgenza. (AREU), la Polizia Stradale di Varese, Polfer Milano per parte italiana, mentre per la Svizzera erano presenti le Ferrovie Federali Svizzere (FFS), la Polizia Cantonale Ticinese, il Dipartimento del Territorio in rappresentanza di USTRA, il Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto (SAM) e i Pompieri della città di Bellinzona.

Il secondo tavolo, dedicato al caso studio di una nevicata intensa sull’ Autostrada A36 Pedemontana sull’asse Como – Lugano, ha visto il coinvolgimento, oltre a Pedemontana, della Polizia Locale di Como, della Polizia Ferroviaria di Milano, di ANAS e AREU per l’Italia, e della Polizia Cantonale e delle FFS per parte svizzera.

La mattina di venerdì 2 ottobre i lavori del Convegno sono stati invece focalizzati sulla presentazione di progetti ed iniziative nel campo della resilienza delle Infrastrutture Critiche in ambito internazionale, con la finalità di far emergere esperienze e approcci applicabili anche su una più vicina scala locale.

Gli interventi sono stati promossi e organizzati dal Politecnico di Milano, in collaborazione con il Critical Infrastructure Resilience, International Network (Cirint.net). Per informazioni e contatti Progetto SICt: www.sict-project.eu sict.project@gmail.com alessandra_mondini@regione.lo

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Pubblicato il 13 Ottobre 2020
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