Le Pink Ambassador concludono a Taino il “mese della prevenzione” contro i tumori femminili
Tappa al monumento di Giò Pomodoro per le ambasciatrici in rosa di Fondazione Umberto Veronesi. “Corriamo contro il tumore. Ricominciare a vivere è possibile"
“Niente Ferma il Rosa, niente ferma le Donne”. Si conclude oggi, sabato 31 ottobre, il mese dedicato alla prevenzione contro il tumore al seno, anche se questa è una campagna che in realtà non ha mai fine.
Lo sanno bene le “Pink Ambassador” della Fondazione Umberto Veronesi, le quattordici “ambasciatrici in rosa” della provincia di Varese in visita questa mattina a Taino dove sono state accolte dal sindaco Stefano Ghiringhelli.
«Le Pink Ambassador – spiega la portavoce Samanta Di Maria – sono donne operate di tumori femminili che, dopo aver superato la malattia, vogliono testimoniare la propria esperienza e farsi portavoce di un messaggio di speranza. Un tumore è qualcosa che lascia il segno, ma andare avanti è possibile, e, tramite le cure che riceviamo, si può incominciare una vita nuova, diversa e più ricca della precedente».
Proprio per questo le Pink Ambassador si mettono in gioco in prima linea, innanzitutto tramite una raccolta fondi, a cui contribuiscono le oltre 150 ambasciatrici sparse in tutte Italia, a supporto di borse di studio per ricercatori impegnati nella lotta ai tumori femminili.
«Anche se il Covid ha precluso molte delle idee che avevamo inizialmente organizzato, soprattutto per quanto riguarda la raccolta fondi, abbiamo comunque raggiunto 100mila euro anche grazie al progetto “Pink is Good”, permettendo di sovvenzionare tre borse di studio – sottolineano le Pink Ambassador –. Per sensibilizzare e diffondere ulteriormente il nostro messaggio abbiamo voluto coinvolgere il territorio, posando insieme ai sindaci dei Comuni dove siamo residenti. Un’esperienza come la nostra aiuta chi soffre. È vero, abbiamo tutti vissuto qualcosa di estremamente personale, sulla nostra pelle, ma questo progetto ci aiuta a essere parte di una comunità».
Parallelamente, un altro percorso avviene invece dal punto di vista individuale e personale e vede come obiettivo la partecipazione a una maratona di livello internazionale: «Quest’anno purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alla maratona – commentano le ambasciatrici -. Abbiamo così optato per una staffetta virtuale di tutti i gruppi italiani delle Pink Ambassador».
Come segno inaugurale del “mese della prevenzione”, la sezione varesina ha infatti corso alla Diga del Panperduto di Somma Lombardo dove ogni ambasciatrice ha raggiunto il proprio obiettivo personale, tra i 15 e 21 km, per un totale di 243km, per poi passare il testimone al gruppo di Torino.
La scelta della corsa non è infatti casuale: «Si tratta di uno sport che riduce di 50% della possibilità di recidiva – sottolineano -. Ringraziamo di cuore il nostro coach Fabio Caldiroli, ex azzurro di mezzofondo che ha rappresentato per noi una guida dal punto di vista sportivo ma soprattutto psicologico e umano. Consideriamo la corsa come una metafora: un passo davanti all’altro, guardando sempre dove si mettono i piedi per raggiungere l’obiettivo. Come nella battaglia contro il tumore non è un percorso facile e non si arriva direttamente alla guarigione. Ognuna corre con le proprie gambe ma è sempre supportata da tutto il gruppo».
«Porto i saluti e i complimenti dei tainesi e del vicepresidente del consiglio regionale Francesca Brianza che ci teneva a essere presente oggi ma non è potuta venire – saluta e ringrazia il sindaco Ghiringhelli -. A causa dei nuovi lavori di illuminazione dal parco ci è dispiaciuto non aver potuto illuminare quest’anno il nostro monumento di rosa, il colore del mese della prevenzione. È un impegno che prendiamo per il prossimo anno quando i lavori saranno terminati».
Le Pink Ambassador di Varese sono: Veronica, Samanta, Karin, Mariluisa, Katia, Monica, Giuliana, Trudie, Elena, Stefania, Cristina, Manuela, Nadia, Vilma. Con loro si allenano le Pink Ambassador Senior: Angela e Isabella.
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