“Sette Laghi con te”: un servizio di supporto psicologico a chi soffre
Si tratta di uno spazio di ascolto tramite un numero telefonico e un indirizzo mail dedicati, nella fascia oraria 13-17 dal lunedì al venerdì, gestito da un’équipe di psicologi e medici specialisti
«L’ASST Sette Laghi rilancia un servizio fondamentale per stare a fianco di chi soffre psicologicamente in questo periodo di fragilità sociale. “Sette Laghi con te” è studiato per l’assistenza domiciliare con personale specializzato».
Così Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone, in merito al rilancio del servizio di ascolto, denominato “Sette Laghi con te”, rivolto a quanti stanno vivendo un malessere psicologico causato dal Covid-19.
«Si tratta – spiega Monti – di un servizio che l’ASST Sette Laghi aveva attivato durante i mesi primaverili dell’emergenza e che in questi giorni, a causa della recrudescenza del virus, si è ritenuto utile rilanciare. Quest’iniziativa garantisce uno spazio di ascolto tramite un numero telefonico e un indirizzo mail dedicati, nella fascia oraria 13-17 dal lunedì al venerdì. Quanti si sentano emotivamente coinvolti, a vario titolo e per varie ragioni, con le conseguenze portate dalla pandemia da Covid-19 possono mettersi in contatto con un’équipe formata da psicologi e da medici specialisti del SerD. Garantendo un confronto anonimo e riservato, supportano il cittadino nella gestione delle paure, a contrastare le condizioni di solitudine, di tristezza o di preoccupazione, a contenere lo stress professionale e a limitare le distorsioni cognitive».
«Ringrazio lo staff dell’ASST Sette Laghi perché, oltre alla gestione quotidiana dell’emergenza, riesce ad erogare servizi fondamentali come “Sette Laghi con te”. La situazione attuale ci costringe a rivolgere sempre più attenzione al disagio sociale ed economico della popolazione. L’esposizione a momenti di tensione emotiva prolungata può avere ricadute gravi sulla salute di ognuno di noi e per questo occorre individuare gli strumenti per un’adeguata forma di presa in carico».
«In questo modo – conclude Monti – vengono attuate misure di contrasto alla vulnerabilità sociale che spesso è difficilmente condivisibile all’interno del nucleo famigliare e può generare sentimenti di depressione o panico».
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