Sviluppo sostenibile, Fontana e Cattaneo: “Lavoriamo per migliorare la qualità della crescita”
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore all'Ambiente Raffaele Cattaneo sono intervenuti questa mattina aprendo i lavori del primo 'Forum regionale per lo Sviluppo sostenibile"
«Il futuro della Lombardia, al quale dobbiamo guardare in questo momento di difficoltà, dovrà tenere conto necessariamente dello sviluppo sostenibile. La sostenibilità è un elemento che favorisce lo sviluppo, migliora la qualità della crescita». Lo ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana aprendo questa mattina i lavori del primo “Forum regionale per lo Sviluppo sostenibile”, insieme all’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, al presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi e al presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra.
«Abbiamo una serie di progettualità che vanno in questa direzione – ha aggiunto il presidente – ricordo i 3 miliardi e mezzo destinati a investimenti pubblici, che devono favorire la ripresa dell’economia, sono improntati al risparmio energetico, alla tutela del territorio e a tutti gli elementi che costituiscono il principio di sostenibilità. Anche sul fronte delle risorse attese dall’Europa, abbiamo in mente una progettualità incardinata sul concetto di sviluppo sostenibile».
ARCHITRAVE DI SVILUPPO – «La sostenibilità – ha concluso il presidente Fontana – è una delle architravi del nostro sviluppo, è una questione culturale che ha convinto i cittadini e di conseguenza le istituzioni. Stiamo facendo un lavoro importante in Lombardia, anche attraverso il comitato permanente che consente di affrontare i problemi con tutti gli stakeholders per trovare le soluzioni migliori. Anche in questo campo la Lombardia non può che essere all’avanguardia».
CATTANEO: LAVORIAMO CON CONTRIBUTO DI TUTTI – «Questo forum – ha spiegato l’assessore Cattaneo – rappresenta un’occasione molto importante per mettere a fuoco il lavoro che stiamo svolgendo nella stesura della “Strategia regionale per la sostenibilità”: dovrà essere un documento con i contenuti che arrivano dalle esperienze che stiamo facendo con gli stakeholders e con il contributo scientifico che stiamo raccogliendo da tante voci e in particolare da Polis Lombardia».
LA VISIONE LOMBARDA – «La visione lombarda della sostenibilità – ha osservato l’assessore – non guarda né al cieco ambientalismo né al negazionismo, ma a un sano realismo. Penso ad una frase di Papa Francesco, “peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla”. Stiamo attraversando una crisi globale e drammatica, dobbiamo però cogliere questa opportunità. Tutte le crisi sono un momento di rottura, ma possono permettere una ripartenza con un passo diverso. Siamo convinti che la condizione per una ripresa durevole sia possibile solo grazie alla sostenibilità: ciò significa guardare avanti, guardare al futuro, come ci insegna l’Agenda 2030 dell’Onu, per un cambiamento che avverrà nei prossimi decenni. Il primo traguardo è rappresentato dagli obiettivi di sviluppo sostenibile richiamati dall’Agenda 2030 e il secondo guarda al 2050, con l’obiettivo della completa decarbonizzazione dell’economia».
PUNTO DI SVOLTA, NESSUNA “DECRESCITA FELICE” – «La sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica, sociale – ha detto in conclusione Cattaneo – . Guarda allo sviluppo umano, che vogliamo per il nostro territorio, le nostre comunità locali per i prossimi anni. Siamo a un punto di svolta. E ad una regione come la Lombardia conviene scegliere questa strada. Tutti gli indicatori dicono che chi sceglie la sostenibilità cresce di più. Se la Lombardia vorrà essere la locomotiva della transizione verso lo sviluppo sostenibile, dovrà essere chiara la visione di sviluppo. Non abbracciamo l’idea della decrescita felice, ma vogliamo seguire la via dello sviluppo, lo sviluppo sostenibile».
IL RUOLO DELLE REGIONI – «Lo sviluppo sostenibile non si realizza dall’alto, solo con leggi e provvedimenti, ma si raggiunge attraverso un percorso di consapevolezza progressiva, che parte dal basso. Si realizza se si sceglie la sussidiarietà, che parte dal protagonismo delle persone, delle famiglie, delle imprese, delle associazioni e dei sindacati. È la strada imboccata dalla Regione in questa legislatura, attraverso il lavoro riguardo l'”Osservatorio regionale sullo sviluppo sostenibile”, con il “Protocollo per la sostenibilità” e ora con la stesura della “Strategia per lo sviluppo sostenibile”, che deve essere il frutto del contributo di tutti. In questo vedo un ruolo particolare delle Regioni. La sostenibilità è un tema “glocale”: abbiamo bisogno di una visione globale contenuta nell’agenda 2030 dell’Onu, ma nello stesso tempo gli impegni richiamati dall’agenda toccano direttamente il livello locale, in primo luogo le Regioni».
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