Sul Campo dei Fiori imbiancato, dove la neve copre le ferite degli alberi caduti
La neve ha "nascosto" i danni della tempesta di ottobre: uno scenario da favola sotto il quale giacciono migliaia di alberi. Pronti 50.000 euro per il ripristino di tutti i sentieri, ma per ripristinare la situazione serviranno più di 2 milioni di euro
Lo scenario è quello magico di un bosco pieno di neve dove ci sono i bambini che giocano a palle di neve e usano gli slittini, qualche ragazzo che si avventura con il suo snowboard e coppiette che si godono il panorama dal belvedere. Ma il fascino della bellezza del Campo dei Fiori in questi giorni si mischia all’incredulità dei danni della tempesta che ad inizio novembre ha abbattuto migliaia di alberi.
Nascosti sotto mezzo metro di neve gli alberi sono ancora lì in orizzontale, sopraffatti dalla furia del vento che in quella notte di tempesta ha toccato i 113 chilometri orari. Il manto bianco quasi riesce nel suo intento di mascherare per qualche giorno quella ferita profondissima, che richiederà decenni per rimarginarsi. Percorrendo il sentiero 1 (che risulta ancora ufficialmente chiuso al pubblico, ndr) gli enormi alberi rimangono nella posizione innaturale in cui giacciono da due mesi: spezzati, sradicati, abbattuti in mezzo al sentiero e che rimarranno lì ancora per un paio di mesi.
«Tanti sentieri grazie all’intervento di Protezione Civile e GEV sono stati ripuliti e riaperti in sicurezza -spiega il presidente del Parco, Giuseppe Barra- ma ora per le aree più colpite c’è bisogno di interventi più grandi e importanti». Il Parco ha così deciso di dirottare un finanziamento regionale da 50.000 euro per un intervento previsto sul sentiero 10 a Comerio per andare ad eliminare i tronchi che ancora incombono sui alcuni sentieri. In settimana dovrebbe arrivare il via libera definitivo dal Pirellone e poi, dopo le gare (e lo scioglimento della neve) i lavori potranno partire. «Grazie a quella cifra e ad un intervento del Comune di Varese per l’area dell’Osservatorio potremo rimettere in operatività tutta la rete dei sentieri entro febbraio -continua Barra- per poterci poi dedicare alla rimozione di tutte le altre piante».
A quel punto si aprirà la partita più grossa, quella della rimozione delle piante cadute e la successiva ripiantumazione. Il Parco sta già lavorando e con Arpa ha confezionato un dossier per capire dove intervenire e con quale priorità. «Ci sono zone in cui sarà più facile intervenire perchè più vicine a strade e sentieri -continua Barra- e altre più inaccessibili in cui dovremo operare con elicotteri ed altre attrezzature specifiche. Lavori che dovranno essere fatti necessariamente per mettere in sicurezza i versanti della montagna». Una stima dei costi e ancora abbozzata ma si parla di qualcosa compreso tra i 2 e i 2,5 milioni di euro.
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