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Univa e Intesa Sanpaolo: nasce un tavolo di lavoro permanente

Il confronto sulla trasformazione del mondo del credito sul territorio. Il presidente di Univa, Roberto Grassi: “L’obiettivo è lavorare insieme per individuare nuove traiettorie di sviluppo della finanza d’impresa”

univa

Le risorse a fondo perduto per le imprese messe in capo dall’Unione Europea con il programma Next Generation; la valorizzazione degli asset tangibili e intangibili come elementi qualitativi del rating utili per una valutazione prospettica dell’azienda in un esercizio 2020, particolarmente complicato per le vicende sanitarie tuttora in corso e che sta mettendo sotto stress i conti delle imprese; il quotidiano confronto su singoli casi di esposizione con la banca: è su questi tre specifici e concreti filoni di collaborazione che l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e Intesa Sanpaolo hanno deciso di aprire un tavolo di dialogo. (nella foto da sinistra Vittorio Gandini, direttore di Univa, e Roberto Grassi)

L’iniziativa è partita a seguito di un incontro che i vertici lombardi di Intesa Sanpaolo hanno avuto con il presidente di Univa, Roberto Grassi, e l’Area Finanza dell’Unione Industriali di Varese. L’obiettivo è stato quello di fare il punto della situazione dopo il successo dell’Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca che darà vita alla più importante realtà del credito a livello nazionale e locale.

«Siamo pronti ad aprire tavoli di confronto con tutti i principali istituti che operano sul territorio – sottolinea Roberto Grassi presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese -. In un contesto bancario in così profondo mutamento, la grande sfida che il sistema delle imprese varesine ha di fronte è duplice: da una parte, quella della capitalizzazione, dall’altra quella del mantenimento dei livelli negli affidamenti in essere. Il problema, però, è che oggi le imprese, messe a dura prova dall’emergenza economico/sanitaria, non hanno necessariamente a disposizione la liquidità per rafforzarsi sul fronte della finanza ordinaria e del capitale. E a ciò si aggiunge un mondo del credito in profonda trasformazione con operazioni in via di definizione, o anche solo per il momento annunciate, che cambieranno nei prossimi mesi e anni la geografia del credito anche nel Varesotto. È anche sull’elemento della fiducia che occorre lavorare, consolidando quei punti di riferimento di cui le imprese hanno assoluta necessità. Da qui l’importanza dell’apertura di un tavolo con Intesa Sanpaolo, attraverso il quale poterci confrontare con reciproco interesse sull’evoluzione del mercato bancario a livello locale. L’obiettivo è, da una parte, intercettare le traiettorie di sviluppo delle imprese e, dall’altra, impostare quegli strumenti più efficaci nel rafforzamento e miglioramento della finanza d’impresa sul territorio. Obiettivi che accomunano sia la nostra Unione Industriali, sia le banche».

«Sin dall’inizio della pandemia per sostenere la liquidità – dice Tito Nocentini direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo –  abbiamo attivato una serie di misure per affiancare il mondo delle imprese, stanziando 50 miliardi di nuovo credito a disposizione del Paese, sia con iniziative specifiche sia attraverso le misure del Governo. Abbiamo erogato alle aziende lombarde – escluse quelle della provincia di Milano e Monza Brianza – finanziamenti a medio-lungo termine – compresi gli interventi per il Covid19 – pari a circa 4 miliardi di euro. La solidità del Gruppo Intesa Sanpaolo rappresenta un fattore chiave per la crescita sostenibile e inclusiva nei territori in cui opera e l’integrazione in atto con Ubi Banca porterà importanti sinergie a beneficio del Paese e in particolare dei territori lombardi. La nostra versatilità e solidità ci permette di sostenere le imprese in percorsi di crescita orientati all’innovazione, digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale in chiave ESG. Il nostro sistema di rating valorizza infatti anche gli asset intangibili che distinguono le aziende di maggior successo, quali ad esempio l’innovazione e il capitale umano. Negli ultimi anni abbiamo innovato il nostro modello di servizio a favore delle imprese clienti che serviamo non solo con il credito, ma accompagnandole nel loro cambiamento culturale, con iniziative che spaziano dall’analisi del posizionamento competitivo, all’ottimizzazione e digitalizzazione dei processi aziendali, fornendo servizi di consulenza per la tutela e valorizzazione della proprietà intellettuale».

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Pubblicato il 10 Dicembre 2020
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