Piva di Angera, Allea scrive a Molgora per una soluzione che possa tenere viva la tradizione natalizia
In una lettera aperta la lista di minoranza chiede di mantenere viva, in maniera alternativa e nel rispetto del distanziamento sociale, la tradizione musicale: "la Piva è calore, speranza, rifugio"
Una soluzione alternativa per mantenere viva la tradizione della Piva di Angera. Tra le tante iniziative fermate in questo sfortunato anno dal virus, una da sempre molto sentita alla comunità angerese è infatti legata alle note della “piva” suonata a Natale dalla banda Santa Cecilia. La notizia dello scorso 9 dicembre, in cui il maestro Paolo Paietta ha dovuto annunciare con rammarico lo stop obbligato, ha provocato molto dispiacere in tutta la comunità del Basso Verbano, privato della piva per la prima volta dopo più di cent’anni.
Per questo motivo la lista di minoranza Allea ha scritto una lunga lettera al sindaco di Angera in modo tale da trovare una soluzione che possa permettere agli Angeresi di vivere, almeno in maniera alternativa, la piva alla viglia di Natale.
«Sappiamo che la situazione sanitaria in cui troviamo in questo momento impone a tutti di non abbassare la guardia e di pensare a un Natale molto differente da quelli a cui siamo abituati – scrive la lista angerese rappresentata da Milo Manica, Marcella Androni e Giacomo Baranzini -. Perciò abbiamo sempre condiviso e sostenuto i messaggi dell’amministrazione delle scorse settimane che invitavano alla massima prudenza, al rispetto delle regole al buon senso in generale. Tuttavia, ci troviamo oggi a scriverle perché non avendo ancora rilevato alcuna dichiarazione ufficiale da parte dell’amministrazione, ci sentiamo di chiederle con forza di provare a mettere in campo una soluzione che consenta agli Angeresi di poter godere della Piva, la notte di Natale».
«Chiediamo questo perché crediamo che il rischio che si corra nel permettere di dar continuità a questa tradizione, attraverso alcune misure di prevenzione da adottare, possa essere molto basso, se non minimo» ribadisce Allea sottolineando come i musicisti del Corpo Musicale Santa Cecilia siano disponibili a valutare le misure di distanziamento già previste nelle esecuzioni orchestrali e che vengono tuttora effettuate seppur senza pubblico: «Non si chiede ovviamente, di poter organizzare il consueto giro della Piva lungo le strade della città durante tutta la notte, ma semplicemente di una esecuzione limitata da concordare con l’amministrazione in un contesto all’aperto, così da garantire la possibilità di distanziamento del pubblico, che immaginiamo tutti con la mascherina indossata».
«Le chiediamo di rispondere al dialogo testo dal corpo musicale Santa Cecilia, e di avviare un confronto tra loro, l’amministrazione, il comandante dei vigili e tutti i soggetti che ritenga utili al fine di riuscire a garantire una tradizione tanto cara a tutta Angera – conclude Allea -. Perché come sa bene, signor Sindaco, la Piva di Natale per gli Angeresi, non è solo una musica suonata dopo la messa; la Piva è calore, speranza, rifugio. È qualcosa che ha a che fare con le proprie radici, i propri ricordi, la propria identità, e mai come in quest’anno così difficile si sente il bisogno di avere un attimo di raccoglimento e di comunità».
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