Verbania chiede verità e giustizia per Giulio Regeni
Amnesty International e il Comune riappendono lo striscione “Verità per Giulio Regeni”
Sono trascorsi quasi cinque anni dalla scomparsa e uccisione di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano il cui corpo senza vita venne ritrovato alla periferia del Cairo il 3 febbraio 2016.
Amnesty International, con la Campagna “Verità per Giulio Regeni”, è sempre stata al fianco della famiglia di Giulio, continuando a chiedere che sia fatta piena luce su quanto è successo in Egitto.
In questi anni su centinaia di edifici pubblici, scuole, università, balconi di abitazioni private è stato affisso lo striscione “Verità per Giulio Regeni”, per dire che molti in Italia, ma anche nel mondo, non si tireranno indietro, non si fermeranno fino a quando non ci sarà verità e giustizia per un giovane il cui sequestro e la terribile morte sono il tragico esempio del fatto che in Egitto e in troppi altri paesi i diritti umani fondamentali sono violati.
Alla Campagna “Verità per Giulio Regeni” hanno aderito, già dal 2016, il Comune di Verbania, il Liceo “Cavalieri” e l’Istituto “Cobianchi”, così come molti cittadini di Verbania e della zona.
La partecipazione di Verbania è stata rappresentata e resa evidente, in questi anni, dallo striscione appeso sulla facciata di Palazzo Flaim, che è un edificio pubblico con un forte valore simbolico, oltre ad essere nel centro più visibile della città.
Oltre allo striscione, l’attenzione alla Campagna “Verità per Giulio Regeni” è stata promossa dal Gruppo 096 di Verbania in diversi modi: con le fiaccolate che il 25 gennaio, nella ricorrenza della scomparsa di Giulio, sono state organizzate proprio sotto Palazzo Flaim e con l’incontro pubblico del 3 ottobre 2018 con Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International.
Nell’agosto del 2019 lo striscione appeso a Palazzo Flaim era stato strappato dalla bufera estiva e poi restaurato e riappeso. Lo scorso 3 ottobre il vento fortissimo ha di nuovo strappato e rovinato del tutto il vecchio striscione.
Ora il Comune di Verbania si è fatto carico di realizzare un nuovo striscione, che sarà posizionato dov’era collocato il precedente.
Nella mattinata di mercoledì 23 dicembre i volontari del Gruppo Amnesty di Verbania, assieme all’assessore Riccardo Brezza, provvederanno ad appendere di nuovo lo striscione sulla facciata di Palazzo Flaim: un gesto che assume un forte valore in questo momento.
“È importante che Verbania rinnovi la sua richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni – dichiara infatti l’assessore Brezza – ora che la magistratura italiana, che ha agito con competenza e coraggio nonostante gli ostacoli posti dall’Egitto, è arrivata a chiedere un processo per quattro persone ritenute tra i responsabili del sequestro, delle torture e della morte del nostro giovane concittadino.”
“Noi di Amnesty International – dichiara Camilla Ferraro, responsabile del Gruppo 096 di Verbania – siamo particolarmente contenti di questo sostegno da parte dell’amministrazione comunale. Anche in questo periodo di difficoltà causato dalla pandemia, crediamo che la difesa dei diritti umani sia un impegno necessario, perché ci sia un mondo più giusto e solidale. Con lo striscione per Giulio Regeni vogliamo denunciare il fatto che in Egitto i diritti umani continuano ad essere gravemente violati: lo dimostra anche il continuo prolungarsi della custodia cautelare per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna che le autorità del Cairo accusano ingiustamente di reati politici e che è trattenuto, in condizioni sempre più preoccupanti, nel carcere di Tora”.
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