Trecentomila tamponi in otto mesi: l’impegno di Ats Insubria per fermare il virus
Protagonisti di un anno difficile, hanno reagito alle difficoltà creando un sistema di tracciamento veloce del virus in quella che è stata la quinta provincia più colpita d'Italia. Dal maggio scorso, sono sempre in prima linea
Sono arrivati a fare fino a 2000 tamponi al giorno. In piena estate, per accogliere i vacanzieri di rientro dalle zone definite “a rischio”. Poi hanno continuato con gli esami sierologici al personale scolastico docente e non. Quindi sono entrate nelle postazioni dei punti tampone sparse per la provincia. Sono le squadre di Ats Insubria che hanno gestito la seconda fase della pandemia cercando di “correre più veloce del virus”.
Una quantità di indagini tra molecolari e sierologici imponente che ha richiesto un’organizzazione più che efficiente. Dopo una primavera difficile, Ats Insubria ha messo in campo una squadra sempre più numerosa ed efficiente riuscendo a gestire una mole di circa 300.000 indagini test molecolari in 8 mesi con gestione burocratica, convocazione dei cittadini, invio e ritiro e comunicazione degli esiti, tracciamento.
Nel dettaglio, dal 4 maggio scorso, i “tamponatori” reclutati da Ats hanno effettuato 276.630 esami di cui 16728 rapidi e 50.504 allo scalo di Malpensa. A questa attività si aggiungano gli oltre 21.000 test sierologici effettuati in meno di un mese a tutto il personale scolastico, docente e non.
Uno sforzo impensabile nella primavera che ha individuato oltre 51.000 positivi in provincia di Varese ( la quinta provincia più colpita d’Italia) e 33500 nel Comasco.
«È stato un anno incredibile – commenta Paola Porrini, responsabile della Prenotazione Cup Tamponi Ats Insubria sede di Varese – che ci ha messo a dura prova. Siamo partiti in un numero esiguo ma, progressivamente, ci siamo rafforzati, sono entrati altri colleghi con cui abbiamo creato una macchina complessa. Questa esperienza ci ha costretto a unire le forze, confidare negli altri e collaborare per raggiungere l’obiettivo. Dal punto di vista professionale, e anche da quello umano, è stata un’esperienza positiva. Ma sono stati mesi che hanno stravolto la quotidianità e le nostre vite. Si lavora intensamente, anche di notte, anche in queste feste per inviare i famosi referti. Abbiamo imparato ad aiutare i cittadini che ci chiamavano preoccupati, arrabbiati, tesi, depressi. Molte diverse situazioni in cui ci siamo messi in gioco personalmente cercando, per quanto potessimo, di risolvere i problemi. Devo dire che molti hanno compreso gli sforzi, diversi sono stati i ringraziamenti. Siamo riusciti a trasmettere la nostra attenzione e la cura nel fare le cose. Ma non è ancora finita: siamo stanchi ma teniamo duro».
È stata in mezzo alla bufera, letteralmente esposta alle intemperie di questo inverno freddo e gelato. Stella Forgiarini è responsabile del punto tamponi della caserma Ugo Mara. Dove c’è un problema da risolvere, un nuovo servizio da implementare, i turni da organizzare c’è lei che dallo scalo di Malpensa è stata catapultata a Solbiate Olona senza soluzione di continuità: «Sono il punto di riferimento di tutti, anche dell’Esercito. Seguo la parte di refertazione che ha voluto dire anche 2000 esiti al giorno quando lavoravo a Malpensa e 1200 alla caserma. È stata una prova molto dura: vedevamo crescere la richiesta, complicarsi la situazione e dovevamo correre per risolvere, tamponare, incrementare il servizio. Non tutto è andato per il verso giusto, non sempre abbiamo garantito i tempi. Ma abbiamo fatto uno sforzo enorme e lo stiamo ancora facendo. Io personalmente sono stremata, ma sono anche felice perchè sento davvero di essere di aiuto alle persone, di chi soffre, è preoccupato, angosciato. Sono qui e risolvo i loro problemi, li sostengo in questa situazione difficile. Non c’è caldo, freddo, neve, vento o grandine che tenga: sono, anzi siamo, sempre stati al nostro posto. Per chi ha bisogno di noi. Anche durante queste feste».
È stata in mezzo alla bufera, letteralmente esposta alle intemperie di questo inverno freddo e gelato. Stella Forgiarini è responsabile del punto tamponi della caserma Ugo Mara. Dove c’è un problema da risolvere, un nuovo servizio da implementare, i turni da organizzare c’è lei che dallo scalo di Malpensa è stata catapultata a Solbiate Olona senza soluzione di continuità: «Sono il punto di riferimento di tutti, anche dell’Esercito. Seguo la parte di refertazione che ha voluto dire anche 2000 esiti al giorno quando lavoravo a Malpensa e 1200 alla caserma. È stata una prova molto dura: vedevamo crescere la richiesta, complicarsi la situazione e dovevamo correre per risolvere, tamponare, incrementare il servizio. Non tutto è andato per il verso giusto, non sempre abbiamo garantito i tempi. Ma abbiamo fatto uno sforzo enorme e lo stiamo ancora facendo. Io personalmente sono stremata, ma sono anche felice perchè sento davvero di essere di aiuto alle persone, di chi soffre, è preoccupato, angosciato. Sono qui e risolvo i loro problemi, li sostengo in questa situazione difficile. Non c’è caldo, freddo, neve, vento o grandine che tenga: sono, anzi siamo, sempre stati al nostro posto. Per chi ha bisogno di noi. Anche durante queste feste».
È stata in mezzo alla bufera, letteralmente esposta alle intemperie di questo inverno freddo e gelato. Stella Forgiarini è responsabile del punto tamponi della caserma Ugo Mara. Dove c’è un problema da risolvere, un nuovo servizio da implementare, i turni da organizzare c’è lei che dallo scalo di Malpensa è stata catapultata a Solbiate Olona senza soluzione di continuità: «Sono il punto di riferimento di tutti, anche dell’Esercito. Seguo la parte di refertazione che ha voluto dire anche 2000 esiti al giorno quando lavoravo a Malpensa e 1200 alla caserma. È stata una prova molto dura: vedevamo crescere la richiesta, complicarsi la situazione e dovevamo correre per risolvere, tamponare, incrementare il servizio. Non tutto è andato per il verso giusto, non sempre abbiamo garantito i tempi. Ma abbiamo fatto uno sforzo enorme e lo stiamo ancora facendo. Io personalmente sono stremata, ma sono anche felice perchè sento davvero di essere di aiuto alle persone, di chi soffre, è preoccupato, angosciato. Sono qui e risolvo i loro problemi, li sostengo in questa situazione difficile. Non c’è caldo, freddo, neve, vento o grandine che tenga: sono, anzi siamo, sempre stati al nostro posto. Per chi ha bisogno di noi. Anche durante queste feste».
Andrea Ciserchia è il coordinatore infermieristico dei punti tampone di Ats Insubria. A lui è affidata la parte tecnica delle postazioni nel territorio varesino: « Quest’anno mi lascia un mix di emozioni, esperienze nuove e gratificanti come la collaborazione con i colleghi delle due aziende ospedaliere, poi la possibilità di progettare e creare postazioni a disposizione delle persone per fare il tampone : a Malpensa, a Fontanelle, alla Caserma Garibaldi o in via Monte Generoso per tutto il comparto scuola. Abbiamo organizzato un servizio completo, con un sistema informatico efficiente. A marzo non c’era nulla di tutto ciò, lo abbiamo inventato e creato strada facendo, migliorandoci sempre, crescendo in qualità e velocità. La seconda ondata ci ha trovato pronti e molto preparati: se non avessimo pianificato durante l’estate il nostro lavoro, saremmo stati travolti dai contagi. Per il 2021 mi auguro che si vaccini più gente possibile perchè è l’unico modo per uscirne. Noi possiamo continuare a migliorare e a crescere per dare il servizio puntuale, ma speriamo che il vaccino metta la parola fine a questa situazione»
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