Mancano i vaccini: la Sette Laghi rallenta la campagna nelle RSA, la Valle Olona ha già concluso
L'azienda ospedaliera di Varese ha ricevuto la metà delle dosi nell'ultima fornitura per cui slitta la consegna in circa un terzo delle residenze. A Busto Arsizio completata lunedì scorso la prima vaccinazione e dal 25 iniziano i richiami
Asst Sette Laghi
Oltre duemila vaccini in meno e la Sette Laghi rallenta la sua campagna vaccinale. Le mancate consegne da parte di Pfizer ( 20.000 questa settimana e 25.000 la prossima per l’intera Lombardia) si ripercuotono sull’agenda dell’asst varesina. Completato il primo ciclo per i dipendenti e tutto il personale che lavora in ospedale, oltre a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta ( che hanno partecipato con ampia maggioranza), la fase 1 deve per forza ridurre la marcia.
Nel deposito dell’ospedale di Varese sono giunte soltanto 2 “pizza box” per un totale di 2340 dosi contro le 4680 previste. L’organizzazione ha imposto, quindi, di sacrificare, momentaneamente, la prima vaccinazione nelle case di riposo che ancora mancano all’appello, così da garantire il richiamo a tutti i soggetti che hanno già ricevuto la prima iniezione. La distribuzione ha raggiunto i due terzi delle RSA, ma le realtà che ancora mancano all’appello dovranno attendere.
Questo slittamento imporrà, conseguentemente, il rinvio anche della fase 1bis che vede il coinvolgimento di medici e dentisti libero professionisti e i farmacisti.
ASST Valle Olona
Ha completato tutte le consegne, invece, l’asst Valle Olona che ha terminato proprio lunedì scorso la prima vaccinazione per dipendenti, personale dei fornitori di servizi ( come pulizie o mensa), i soccorritori delle Croci, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e residenze per anziani: « È stato fatto davvero un grande lavoro organizzativo – ha commentato il direttore socio sanitario Marino dell’Acqua – abbiamo vaccinato l’87% dei dipendenti, davvero un risultato molto positivo, coinvolgendo in tutto 4400 persone. Poi, abbiamo raggiunto operatori e ospiti di tutte le RSA e i sanitari di Mater Domini, per un totale di 3700 vaccinazioni. Non abbiamo avuto alcuna reazione importante, a parte qualche lieve sintomo, e non abbiamo sprecato nemmeno una dose grazie a una collaborazione molto responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti. Si è creato uno spirito di squadra costruttivo tra i dipendenti della nostra azienda e quelli delle residenze che hanno collaborato per risolvere ogni minimo intoppo in modo sinergico. Devo veramente ringraziare tutti coloro che hanno permesso questo importante risultato».
Da lunedì prossimo, 25 gennaio, si partirà con i richiami: « Abbiamo vaccini sufficienti per proseguire senza problemi sino al prossimo 8 febbraio. Se i tagli alle forniture non supereranno il 30%, la nostra attività continuerà senza problemi ma slitterà la fase 1bis che prevede il coinvolgimento di personale medico e sanitario degli studi privati così come dei farmacisti e dentisti, personale e ospiti delle strutture socio sanitarie legate disabiità, quelli delle residenze psichiatriche e per i minori ».
Le notizie che giungono da Pfizer non sono rosee, in Lombardia arriveranno anche 11.000 dosi del vaccino Moderna, ma sarà distribuito alle asst che stanno registrando i problemi maggiori di stoccaggio. La percentuale di vaccinati relativi alla prima fase è quasi del 78%: «Sappiamo – ha spiegato il coordinatore regionale Giacomo Lucchini – che dobbiamo modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo. I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all’11 marzo, con la conseguenza che slitterà l’inizio della campagna per gli ottantenni e i cronici. Per quanto riguarda la seconda fase, la campagna proseguirà con l’allargamento, condiviso con il ministero e la struttura commissariale agli ultraottantenni, alla fascia 60-79 e ai cronici e fragili».
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