Il consilgliere cita Carl Scmitt, polemiche a Luino
Una nota di Anpi provinciale e dell'ex presidente de consiglio comunale Alessandro Franzetti attaccano Furio Artoni
Qualche giorno fa un comunicato inviato alla stampa dal capogruppo della lista “Azione Civica” a Luino, Furio Artoni, citava il filosofo del diritto Carl Schmitt, fatto che ha generato polemiche a Luino e non solo a partire dalla nota dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che pubblichiamo di seguito:
Fa specie che l’avvocato Furio Artoni, attuale consigliere comunale ed ex candidato sindaco di una lista civica apparentemente non connotata da alcuna matrice ideologica, tra i tanti illustri costituzionalisti del passato e del presente, non abbia trovato di meglio che citarne uno di chiara estrazione nazista.
Vorremmo, infatti, ricordare che Carl Schmitt fu un ideologo del nazionalsocialismo hitleriano, come dimostrano le sue esternazioni dopo la promulgazione nel 1935 delle leggi di Norimberga in cui si proibivano i matrimoni tra ebrei e non ebrei. «Dopo le leggi del 15 settembre, – afferma Schmitt – il sangue tedesco e l’onore tedesco sono ritornati ad essere i concetti portanti del nostro diritto…Lo stato è ormai un mezzo al servizio della forza dell’unità völkisch. Il Reich tedesco ha un solo stendardo, la bandiera del movimento nazionalsocialista; e questa bandiera non è solamente composta di colori, ma anche di un grande e autentico simbolo: il segno del giuramento popolare della croce uncinata» (in C. Schmitt, «La costituzione della libertà» 1935). Per il controverso filosofo tedesco il parlamentarismo è la cancrena dei moderni sistemi liberaldemocratici. In più occasioni peraltro espresse il proprio plauso per la democrazia plebiscitaria e cesaristica instaurata in Italia da Mussolini, un personaggio per cui Schmitt provò una precoce ammirazione. Non a caso proprio i discorsi del duce rientrano nel materiale letto da Schmitt durante la fase di elaborazione dello scritto sul parlamentarismo (1923) Schmitt tenne discorsi in nome della «volontà del Führer» e pubblicò articoli dai toni ai limiti dell’apologia su riviste di partito. Non lo fermarono nemmeno le disposizioni antisemite: al contrario approfittò della posizione di acquisito potere per portare a termine alcune vendette private contro colleghi e rivali (come nel caso del giurista berlinese Erich Kaufmann), tradì amicizie protrattesi per anni, rifiutò di firmare la dichiarazione di solidarietà per Hans Kelsen, suo collega all’università di Colonia, improvvisamente sospeso dall’insegnamento. All’inizio della seconda guerra mondiale inoltre elaborò una sorta di dottrina come giustificazione della politica espansionistica di Hitler. Riprese, infatti, da Hitler la nozione di spazio vitale, che consentiva di giustificare l’espansionismo militaristico della Germania. Tanto basta per non ritenere «Carl Schmitt, nobile costituzionalista».
Alla nota, firmata dal direttivo Anpi di Luino, seguono le considerazioni di Alessandro Franzetti, già presidente del consiglio comunale di Luino e candidato consigliere con “Sogno di Frontiera” (che proponeva Franco Compagnoni sindaco) alle ultime amministrative.
Scrive Franzetti:
Ho letto con vivo interesse il comunicato del consigliere comunale Furio Artoni e la risposta dell’Anpi, che condivido dalla prima all’ultima parola.
Per quanto concerne il pezzo di Artoni, a mio parere, vi sono alcune obiezioni che vorrei muovere.
Premesso che stimo l’avvocato Artoni come professionista serio e politico che da sempre ama la nostra Cittá, aggiungo che la sua proposta di spostare a Palazzo Verbania il punto tamponi è da me condivisa, soprattutto ora che il Verbania é sottoutilizzato.
Vorrei però soffermarmi sulla seconda parte. L’avvocato Artoni cita Carl Schmitt, che come ha ben spiegato Ester de Tomasi, presidente dell’ANPI, fu iscritto al partito nazionalsocialista e da molti considerato ideologo di Hitler.
Non condivido assolutamente la definizione di “nobile costituzionalista” e ritengo che citare un simile personaggio oggi, anche se solo dal punto di vista intellettuale, sia un errore.
Io a differenza di Artoni non condivido la teoria dell’hostis, forse perché non ho nemici poiché cerco, da cristiano peccatore, di essere in buoni rapporti con tutti.
Io semmai e solo in politica ho avversari, ma nessun nemico.
Sappiamo tutti a chi si riferisse Schmitt con la sua teoria dell’hostis..oggi l’unico nemico che dobbiamo tutti combattere è il covid.
Non esistono razze, anzi l’unica razza é quella umana come disse il geniale ebreo Einstein.
Oggi per combattere il “nemico invisibile” che è il covid dobbiamo tutti unirci e essere un cuor solo e un’anima sola.
L’unica rivoluzione di cui abbiamo bisogno é quella della tenerezza…
Al consigliere Artoni, uomo di cultura, consiglio la lettura dell’ultima enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”.
Sono anche disponibile a un dibattito pubblico su questi temi con l’avvocato Furio Artoni per confrontarci in un in modo alto, in una vera disputa.
“..Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete da bere; facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo..” (dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani).
Alessandro Franzetti
Già Presidente del Consiglio Comunale di Luino
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