Fipe: “La lotteria degli scontrini è una follia, pronto solo un negozio su tre”
Secondo Aldo Cursano, presidente vicario di Fipe-Confcommercio, la lotteria andava posticipata perché «300 euro per chi è stato chiuso è un costo insostenibile e gli installatori oberati di lavoro sono in ritardo
È partita nei tempi previsti la lotteria degli scontrini la nuova iniziativa del ministero dell’Economia per incentivare consumi e pagamenti con la carta di credito. L’iniziativa non trova d’accordo la Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio che bolla l’iniziativa come «follia» in quanto mortificherebbe gli esercizi già in difficoltà.
Lotteria degli scontrini al via con gli acquisti effettuati dal 1° febbraio
«Non c’è infatti da stupirsi se solo il 30% dei pubblici esercizi – sottolinea Aldo Cursano, presidente vicario di Fipe-Confcommercio – abbia già adeguato il proprio registratore di cassa a questo nuovo gioco: per chi è stato costretto a rimanere chiuso 160 giorni nel 2020, senza nemmeno vedersi cancellare i costi fissi, 300 euro per aggiornare il software sono una spesa insostenibile. Come se non bastasse, si deve fare i conti con i ritardi degli installatori, che sono letteralmente oberati di lavoro. Eppure, lo Stato ha convinto gli italiani che l’unica occasione di riscatto sociale, al momento, è legata alla fortuna e infatti le persone stanno già cominciando a scegliere un negozio o un locale in base alla possibilità di partecipare o meno alla lotteria. Questa è una follia».
Fipe aveva chiesto al governo di posticipare della lotteria a giugno, quando tutti fossero stati pronti. «Invece – conclude Cursano – si è preferito privilegiare ancora una volta le realtà più grandi e strutturate, che si sono già adeguate. Così oltre al danno, la beffa. Il trend che stiamo riscontrando in queste prime ore, infatti, è che le persone, prima ancora di ordinare un caffè, chiedono se possono partecipare o meno alla lotteria. In caso di risposta negativa, cambiano locale. Un corto circuito che si poteva e doveva evitare».
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