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Prima l’accoglienza, poi l’esame: il modello Varese per lo screening mammografico si rafforza “grazie” al Covid

70 volontarie accolgono le donne chiamate in ospedale per lo screening mammografico, rispondendo alle domande e dando informazioni. Un sistema che rende più efficace il servizio e che si è rafforzato dopo l'emergenza covid

screening mammografico

Tempi molto stretti, esami estremamente delicati e il rischio di sentirsi solo un numero. Questo è quello che vivono tante donne quando sono chiamate in ospedale per lo screening mammografico, l’esame che permette la diagnosi precoce del tumore della mammella. Ma non a Varese. Gli ospedali dell’Asst Sette Laghi possono infatti contare su un piccolo esercito di volontari che permette l’umanizzazione delle cure attraverso un progetto di accoglienza.

«Quello a cui puntiamo noi è mettere più a loro agio le donne che arrivano per fare questo test, dar loro tutte le informazioni necessarie e rispondere alle domande -spiega Adele Patrini, coordinatrice del progetto con l’associazione Centro Ascolto Operate al Seno-. Il tecnico che fa l’esame ha infatti pochissimo tempo a disposizione e quindi poter contare su una rete di volontariato di questo tipo diventa estremamente importante». Un progetto che è nato nel 2012 ma che negli ultimi tempi ha visto una grande accelerazione in risposta alla pandemia. «Quando nella primavera dell’anno scorso tutte le attività ambulatoriali sono state interrotte è stato fermato anche questo screening -continua Patrini-. Così quando tutto è ripartito nel territorio di Varese c’erano 7.200 donne a cui è stato riprogrammato l’esame e quindi anche noi con il nostro progetto ci siamo dovuti riorganizzare».

È stato lanciato un appello per trovare altre forze «e la risposta è stata davvero incredibile». Sono state ben 11 le associazioni che si sono rese disponibili -Lilt Varese e Valcuvia, gruppo donne di Cunardo, Andos Varese, Ispra e Insubria, Varese per l’Oncologia, Città delle donne, Cri Valceresio e Arcisate, Amor Angera- e anche alcune studentesse di comunicazione dell’Università dell’Insubria per un totale di 70 persone. Questo ha quindi permesso da un lato di rispondere a tutto il carico di lavoro extra e dall’altro di attivare il servizio di accoglienza in tutti gli ospedali dell’ASST.

Una umanizzazione delle cure portata avanti dal Terzo Settore che ha anche effetti diretti sull’organizzazione degli ospedali. «Quando siamo partiti 10 anni fa avevamo 11.000 slot per questo esame mentre oggi siamo a più di 25.000 -spiega Leonardo Callegari, direttore della struttura complessa di radiologia e mammografia-. Ci siamo però resi conto che alcune donne sentivano troppo freddo e distaccato lo screening con il personale che, per quanto professionale, aveva davvero il tempo contato. Quindi capitava che alcune rifiutassero lo screening e si facessero prescrivere una mammografia clinica, pensando di essere maggiormente ascoltate. Con questo supporto di accoglienza la donna non si sente un numero e così tutto il sistema diventa più efficiente».

Un progetto che vuole diventare esempio per tutto il territorio e rafforzarsi ulteriormente. «È un’esplosione di bene quella che viene fuori dal vostro progetto e dobbiamo cercare di contagiare sempre più persone» commenta Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia che sabato mattina ha incontrato le rappresentanti delle varie associazioni. «Potremmo pensare per il futuro -continua Monti- ad un’iniziativa come una fiera dove presentare queste storie e queste attività, che non solo danno tanto ma permettono anche di ricevere». In questo senso in prima linea ci sarà anche l’Università dell’Insubria: «Sono entusiasta all’idea di cosa potremo fare per migliorare -commenta Giulio Facchetti, presidente del corso di laurea di Scienza della Comunicazione- avendo l’occasione di lavorare in modo strutturato su etica, comunicazione e impegno civico, oltre che le attività concrete di volontariato in questo ambito così importante come quello sanitario».

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Marco Corso
marco.corso@varesenews.it
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Pubblicato il 06 Febbraio 2021
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