I 5 fattori strategici per il rilancio dell’azione di governo in Lombardia secondo Fontana
Welfare, coesione sociale, turismo, smartland, ricerca e innovazione i punti cardine della seconda parte della legislatura guidata dal governatore Fontana
La Lombardia del presidente Attilio Fontana riparte da cinque pilastri su cui far poggiare il ritorno alla competitività, una visione strategica e nuovi spunti per adeguare il Programma Regionale di Sviluppo alla ripartenza del post pandemia.
Temi al centro del seminario di Giunta regionale, iniziato ieri con un momento di dialogo e confronto politico, al quale hanno partecipato tutti i componenti dell’Esecutivo lombardo, e proseguito oggi con il coinvolgimento dei direttori generali delle DG – che costituiscono l’articolazione della macchina tecnico-organizzativa di Palazzo Lombardia – ciascuno dei quali ha illustrato proposte di obiettivi strategici con una tempistica stringente e l’individuazione di risorse adeguate.
I 5 FATTORI STRATEGICI – E’ lo stesso presidente della Regione Lombardia a declinare i cinque fattori strategici che connoteranno la seconda parte della sua legislatura: ”Sviluppo, come obiettivo generale di crescita armonica di tutto il sistema economico, produttivo e sociale; Sostenibilità, intesa a 360° come condizione essenziale di uno sviluppo che guarda al futuro; Smart, un tratto che deve sempre più connotare, in modo trasversale, tutte le nostre azioni, all’esterno ma anche all’interno; Semplificazione, per tagliare i tempi, ridurre la burocrazia, abbreviare i provvedimenti, andare incontro alle istanze che tutte le categorie produttive continuano a chiederci in ogni occasione; Squadra, elemento indispensabile per raggiungere questi obiettivi ambiziosi”.
Nella ‘due giorni’ di lavoro il governatore ha sottolineato che “serve una forte azione di governo, del presidente e della Giunta, degli assessori e dei direttori generali”.
GERARCHIA DI PRIORITA’ E TRASVERSALITA’ – In questo senso, assume una particolare rilevanza la visione strategica comune, che diventa il riferimento per ridisegnare una nuova, precisa gerarchia di priorità “che ci aiuti ad ottimizzare – ha sottolineato – tempi, energie e risorse”.
Il governatore ha posto l’accento anche su un’altra parola chiave: la trasversalità: “solo un approccio trasversale e di sistema consente di affrontare in modo adeguato queste sfide: silos e compartimenti stagni tra le varie competenze e deleghe rischiano di condannarci solo ad interventi di piccolo cabotaggio”.
NUOVE PRIORITA’ PER IL PRS – Nel corso del suo intervento, il presidente Fontana ha ricordato che il Programma Regionale di Sviluppo, approvato in occasione del suo insediamento alla guida della Lombardia individuava una serie di priorità generali, 256 Risultati Attesi, 500 Azioni. “Oggi la percentuale di realizzazione di quanto contenuto nel PRS si attesta oltre il 60% – ha rimarcato il governatore – ma questo non basta. Serve un cambio di passo, occorre perciò individuare, con responsabilità e lungimiranza, le grandi priorità, i progetti su cui investire con azioni forti e concrete, avendo nello sguardo non solo il presente, ma soprattutto il futuro della nostra regione”.
E ha coniato lo slogan che accompagnerà questa nuova ripartenza della Lombardia: ”Agire oggi, con l’orizzonte di domani”.
UN NUOVO WELFARE – Entrando nel merito delle linee guida per un ‘nuovo welfare’, il presidente Fontana ha evidenziato che “con la vicepresidente Letizia Moratti stiamo lavorando sul tema della riforma del sistema sanitario, nell’ottica di una presenza più efficace e vicina ad ogni cittadino sui territori e in una chiave di maggior chiarezza ed efficienza nella suddivisione delle competenze e nella programmazione”.
“Questo disegno programmatico – ha proseguito – rappresenta un traguardo di legislatura, che si deve accompagnare naturalmente alla battaglia contro la pandemia, che proseguirà ancora per diversi mesi, ed al completamento, nel modo più rapido ed efficace, del Piano Vaccinale affidato a Guido Bertolaso.
VALORE ALLA COESIONE SOCIALE, INVESTIMENTI PER I GIOVANI E PER LE FAMIGLIE – Nel ridefinire gli obiettivi strategici, Fontana ha fatto riferimento anche a una ‘nuova coesione sociale, un investimento sulla famiglia e sui giovani’ : “la coesione sociale, fatta di reti di prossimità, volontariato, imprese sociali, enti culturali – ha spiegato il presidente della Lombardia – ha rappresentato, soprattutto a livello locale, un fattore decisivo per sostenere in questi mesi la vita di tante persone e di tante famiglie in difficoltà. E’ il segno di un tessuto sociale vivo e aggregativo, di corpi intermedi ancora forti e presenti nelle realtà locali, di un capitale sociale e culturale capace di reinventarsi, di un volontariato 4.0”.
VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO – Un altro aspetto su cui il presidente Fontana ha insistito è l’importanza del sapere e della conoscenza. “Ingrediente fondamentale sarà il capitale umano: bisognerà investire nella scuola e nell’università – ha chiarito – e scommettere soprattutto sulle intelligenze, le energie, la voglia di emergere dei giovani, moltiplicando le occasioni di scommettere sulle proprie idee e di liberare la loro creatività”.
IL PIANO LOMBARDIA – Riguardo a come rilanciare competitività ed attrattività del sistema produttivo, il presidente ha ricordato l’efficacia e l’apprezzamento per gli investimenti del Piano Lombardia e per il piano degli indennizzi con cui è stata iniettata liquidità e contribuito a far ripartire alcuni settori particolarmente penalizzati: “portare avanti in modo rapido ed efficace queste misure – ha rimarcato – sarà dunque un imperativo prioritario per tutti noi”.
“Ma occorre fare uno scatto in avanti – ha proseguito – e, tamponata l’emergenza serve guardare oltre, serve una strategia più a medio-lungo termine, per accompagnare e sostenere quella capacità di intrapresa che caratterizza le nostre imprese. Innovazione è per me la parola chiave, da coniugare con una sostenibilità non più vissuta come vincolo ma come opportunità per le nostre imprese (come ci invita a fare l’Europa con il Green New Deal)”.
SOSTEGNO ALLA RICERCA E ALL’INNOVAZIONE – Di qui la volontà convinta di continuare ad investire nella ricerca, in una virtuosa sinergia tra pubblico e del privato, perché l’innovazione sia un aiuto per tutti, perché il tessuto delle piccole e medie imprese sia sostenuto ed accompagnato in quel cambiamento necessario a competere sui mercati nazionali e internazionali, e perché i benefici di una crescita tecnologica si diffondano in modo più capillare su tutti i territori.
UNA SMARTLAND IN LOMBARDIA – “In questo senso riteniamo strategica ed innovativa – ha detto ancora il presidente Fontana – la proposta di realizzare un technology transfer office, che possa offrire un supporto per la valorizzazione in chiave economica e per la diffusione dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica, in particolare sul fronte dei servizi per la brevettazione in ambito sanitario”.
“I benefici di una crescita tecnologica – ha proseguito il governatore Fontana – devono essere estesi all’intera regione, noi lavoreremo perché si diffondano in modo più capillare su tutti i territori, per superare – anche attraverso la rete 5G – quel digital divide che affligge ancora troppe aree della Lombardia”.
Da queste premesse, il lancio di una provocazione che potrebbe diventare un obiettivo da raggiungere: “vogliamo immaginare anche soluzioni innovative, come ad esempio una ZES (Zona Economica Speciale) molto attrattiva per gli investitori stranieri: è proprio così impensabile una Silicon Valley lombarda?”
ESALTARE LA BELLEZZA, PROMUOVERE IL TURISMO – Il quarto e ultimo tema di rilancio strategico: valorizzare la bellezza del territorio lombardo. “Cultura, turismo e sport sono asset fondamentali per un rilancio, specie in previsione dei prossimi mesi quando, in un quadro più sicuro dal punto di vista sanitario, riprenderà il flusso di turisti dall’estero”. Un ‘nuovo Rinascimento’ che poggia anche sulla applicazione della legge regionale sulla rigenerazione urbana e sugli interventi che il Piano Lombardia sta finanziando anche per rendere più fruibili e sicure le grandi aree urbane e le aree interne, i centri storici e le periferie, la fascia alpina e prealpina e la bassa pianura.
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