Zona rossa a Re e scuole chiuse, cosa è successo in Val Vigezzo
Nel piccolo comune di Re sono 37 i positivi su 750 abitanti per questo è diventato zona rossa. "Necessario agire per tutelare gli abitanti della vallata"
È stato un repentino aumento dei contagi nel piccolo comune di Re, in Val Vigezzo, a far scattare la zona rossa. Per sicurezza, anche le scuole del territorio rimarranno chiuse fino a un nuovo provvedimento.
Le aziende sanitarie locali competenti dovranno disporre il monitoraggio quotidiano mediante contact tracing per i Comuni della Val Vigezzo interessati.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio ha firmato l’ordinanza che dispone che dalle ore 18 di sabato 20 febbraio e fino a venerdì 26 febbraio il Comune di Re, nel Verbano-Cusio-Ossola, sarà classificato zona rossa e che verrà anche sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado della Val Vigezzo, con ordinanze emesse dai sindaci.
A Re (Vco) scatta la zona rossa, didattica sospesa in Val Vigezzo
Ma cosa ha portato a questa decisione, quando sul territorio piemontese i dati restano da “zona gialla”? Alla base del provvedimento l’aumento dei nuovi positivi evidenziato nel corso di un incontro del presidente Cirio con i rappresentanti degli enti locali e i prefetti, presenti anche il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.
“Una decisione che si è resa necessaria dato l’improvviso incremento di casi registrato nell’ultima settimana a Re, quando su circa 750 abitanti sono emersi 37 soggetti positivi – spiega Cirio – Non sappiamo ancora se questi casi siano dovuti a una variante, ma è comunque una incidenza molto elevata e abbiamo ritenuto necessario intervenire per tutelare la salute delle persone che popolano la vallata”.
Nei territori di Craveggia, Druogno, Malesco, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette si svolgono esclusivamente con modalità a distanza anche le attività scolastiche e didattiche delle classi delle scuole primarie e del primo anno di frequenza delle scuole secondarie di primo grado, statali e paritarie, sono sospesi i servizi educativi pubblici e privati per l’infanzia nonchè le scuole dell’infanzia, statali e paritarie.
Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Nella giornata di ieri è arrivata anche la conferma del mantenimento della Regione Piemonte in “zona gialla”, tuttavia è ancora vietato uscire dal territorio regionale, quindi raggiungere la vicina Lombardia e viceversa.
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