Coronavirus: a Borgomanero impiantato un pacemaker a un paziente positivo
La procedura è stata completata senza complicanze per il paziente di 78 anni. Si tratta del primo impianto di pacemaker a un positivo per l’ospedale Santissima Trinità
(foto Facebook Asl Novara)
Per la prima volta all’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero è stato posizionato un pacemaker definitivo a un paziente positivo al covid-19. La procedura è stata completata senza complicanze per il paziente di 78 anni con polmonite interstiziale sars-cov 2 correlata.
Come spiegato infatti dall’Asl di Novara, la procedura è stata motivata da un “grave disturbo del ritmo cardiaco in un paziente con già esiti di sostituzione valvolare protesica aortica e con instabilità emodinamica”, che ha portato all’intervento eseguito dall’équipe di elettrofisiologia e cardio stimolazione di Cardiologia (nella foto), composta dal dott. Luca Bergamasco, dalla dott.ssa Paola Paffoni e dal dott. Stefano Maffè, con l’aiuto delle infermiere Marilena Godio e Patrizia Alba.
Per garantire la massima protezione agli operatori sanitari, l’operazione è stata pianificata con estrema attenzione e scrupolosità secondo i protocolli vigenti: sono state infatti necessarie due ore per la sanificazione e preparazione della sala, oltreché per il paziente e l’intervento.
La sala operatoria è stata svuotata di tutto il materiale non indispensabile alla procedura mentre gli strumenti necessari, come amplificatore di brillanza, ecografo, programmatore, monitor, sono stati preparati con rivestimenti protettivi. Nella presala è stata inoltre allestita un’area di prefiltraggio e di svestizione.
«Gli operatori – sottolinea l’Asl di Novara -, hanno indossato una tuta protettiva, camici di piombo e camice sterile sovrastante, doppi guanti, visiera e calzari. Per l’introduzione dell’elettrocatetere è stato scelto un accesso venoso ascellare eco-guidato al fine ridurre il rischio di pneumotorace in un paziente già affetto da polmonite e anticoagulato per la fibrillazione atriale. Il Covid-19 non è una malattia facilmente prevedibile; in molti casi le complicanze dell’infezione non sono solo respiratorie ma anche cardiache. I soggetti più a rischio – secondo gli ultimi dati – risultano essere gli anziani e quelli con patologie, come ipertensione e diabete che rappresentano rischi cardiovascolari.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.