Mercato di Sesto, le minoranze: “Occorre subito un piano”
Dopo le mozioni e le interpellanze dell’ultimo consiglio comunale i gruppi Insieme per Sesto e Sesto2030 rispondono all’amministrazione: “Ora è il momento di pensare e preparare i progetti per il mercato”
“Occorre agire subito con un piano”. Ancora non si sa quando si terrà la consultazione popolare per decidere la posizione definitiva del mercato di Sesto Calende ma per i gruppi di minoranza del consiglio comunale le tempistiche si sono protratte troppo a lungo nell’incertezza, adesso servono i progetti per poter ripensare al futuro del mercato settimanale.
Durante il consiglio comunale dello scorso 10 marzo il vicesindaco e assessore al commercio Edoardo Favaron ha infatti spiegato, rispondendo a un’interpellanza, che al momento non è possibile stabilire una data della consulta a causa dell’emergenza sanitaria, in maniera analoga a quanto è accaduto con le elezioni amministrative spostate dal Presidente Mattarella da maggio ad ottobre.
«Non siamo certo concordi con i toni usati e con le dichiarazioni forti uscite in consiglio – commenta Sesto2030, in riferimento alle parole del capogruppo di maggioranza Marco Colombo e al nervosismo che ha caratterizzato gran parte dell’ultima seduta cittadina -. Se si pensa sia necessario iniziare un percorso di ripensamento e riprogettazione da parte dell’amministrazione, il momento è ora: ci aspettiamo quindi che non si ripresentino i due semplici progetti di “come è ora” e “come era prima” ma che si avvii un percorso diverso, che colga l’occasione dell’allungamento dei tempi per le consultazioni».
«Quali sono i mezzi utili per farlo che il consigliere Colombo ha in mente? – s’interroga il gruppo guidato da Alessandra Malini -. Un tavolo di lavoro? Un’apertura alla raccolta di nuove idee? Uno studio sui mercati “migliori” del nostro territorio? Noi attendiamo di conoscerle, mettendo a disposizione non solo il nostro lavoro già fatto con i sondaggi, che ha fatto emergere elementi interessanti di criticità, ma anche le nostre forze nei prossimi mesi».
Per il referendum del mercato di Sesto Calende bisognerà ancora aspettare
In particolare, per quanto riguarda “la battaglia” del mercato contro Amazon, tra i temi toccanti da Colombo in consiglio, Giorgio Circosta di Sesto2030 replica: «Crediamo sia fallace mettere in parallelo il mercato fisico a quello dell’e-commerce. Diverse ricerche hanno dimostrato come i consumatori siano più propensi a fare acquisti al mercato o in negozio, per beni di maggiore necessità, come prodotti alimentari o per la pulizia. Il copione cambia quando si parla di beni extra o di intrattenimento: in questo caso il consumatore preferisce l’e-commerce».
Una posizione non dissimile è quella del gruppo Insieme per Sesto: «In questi nove mesi il Comune nulla ha fatto di concreto per sostenere il mercato – commenta il gruppo di centrosinistra– Non un piano di pubblicità, non un progetto di sistemazione più dignitosa, non un programma di sostegno indiretto. È stato detto no al servizio navetta dal centro. A distanza di nove mesi la sistemazione “provvisoria” si profila sempre più come definitiva, la promessa consultazione è sempre rinviata, nulla si fa per costruire un percorso partecipato di decisione e più di un esponente della maggioranza va affermando che “tanto il mercato non tornerà più in centro».
Il gruppo rappresentato in consiglio da Giancarlo Rossi, Roberto Caielli e Floriana Tollini, rimarcando le difficoltà denunciate negli ultimi mesi dagli ambulanti, sottolinea: «Non è uno scandalo che questa sia l’intenzione o l’aspettativa della maggioranza, ma se questo è, allora è davvero colpevole il fatto che lo spostamento prosegua nella precarietà, senza un adeguato supporto, senza un investimento di risorse. Senza interesse al destino del mercato»
«Bisogna agire subito, non tra trent’anni – conclude Insieme per Sesto che sui social rilancia la propria strategia per il mercato -. Occorre subito una campagna di informazione e pubblicità sulle qualità e sicurezza del nostro mercato che contrasti le affermazioni e dicerie calunniose che tendono a squalificarlo – spiega il gruppo alludendo alla frase di Colombo che in consiglio ha parlato del controllo di “merce rubata” -. Occorre inoltre definire e rendere pubblici i progetti della nuova sistemazione sia in Centro che in via Lombardia-Capricciosa. Progetti di alta qualità urbana, definendone i costi e le risorse da investire. Nel bilancio 2021 bisogna prevedere le risorse per questo e riproporre il servizio navetta dal centro, anche per recuperare i clienti da Castelletto che erano centinaia ogni mercoledì. Occorre infine, e soprattutto, recuperare la fiducia degli operatori, perché sono loro che fanno il mercato e hanno il diritto di essere ascoltati in prima persona e di sapere per tempo quale futuro li aspetta, nei prossimi mesi e anni, non “fra trent’anni”».
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