A Gemonio risplende il nuovo “Caravaggio” di Andrea “Ravo” Mattoni
L'artista varesino ha terminato il "Suonatore di Liuto" realizzato su una grande parete delle scuole elementari. «Un'opera molto interessante, con una magnifica espressione sospesa, tipica del Merisi»
Da oggi – domenica 25 aprile – Gemonio ha un’opera d’arte in più, fruibile da tutti: sono infatti terminati i lavori di realizzazione della grande riproduzione del “Suonatore di Liuto” di Caravaggio, eseguita da Andrea “Ravo” Mattoni. L’artista varesino, specializzato in questo tipo di lavori, ha portato a termine in poco mendo di una settimana la decorazione su una grande parete delle scuole elementari “Edoardo Curti” (circa 15 x 10 metri).
L’edificio si trova in un’area generalmente molto frequentata e conosciuta del paese: oltre alle elementari ci sono infatti le scuole medie, il campo da calcio, la palestra, un playground, un’area feste polivalente e i campi da tennis. Non una scelta casuale: l’amministrazione comunale ha pensato a questa parete in modo che l’opera di Ravo possa essere vista da un numero sempre maggiore di persone.
«I primi contatti con il sindaco e il comune di Gemonio risalgono ormai a tre anni fa: oggi abbiamo celebrato il 25 aprile completando questo lavoro e sono contento di avere trascorso in questo modo la giornata di festa, facendo ciò che amo – spiega Ravo poco dopo aver riposto l’ultima bomboletta di vernice – C’erano diverse opzioni per questo dipinto e la scelta è ricaduta sul “Suonatore di Liuto”, un’opera giovanile di Caravaggio oggi conservata all’Hermitage di San Pietroburgo. Questo è il modello di altri lavori di Caravaggio: il “Bacco”, il “Fanciullo col canestro di frutta”, i “Musici”, il “Ragazzo morso dal ramarro”. Un quadro molto interessante che ha una bellissima natura morta e soprattutto un’espressione sospesa incredibile; del resto Caravaggio ha questa profondità, questa oscurità e questi fasci di luce in alto…».
Per questo dipinto, Ravo ha utilizzato circa 120 bombolette oltre ai prodotti necessari a proteggere l’opera. Sulla parete era stato realizzato un “cappotto”, utile sia per la coibentazione dell’edificio scolastico sia per eseguire il lavoro artistico. Il tutto è stato possibile anche grazie al lascito dei familiari di una cittadina gemoniese, Corinna Gervasini, scomparsa tempo fa. In memoria della benefattrice sarà posta una targa nelle vicinanze della grande opera.
Con il Caravaggio di Ravo si amplia l’offerta artistica presente a Gemonio che ospita un museo dedicato al grande scultore Floriano Bodini. Di quest’ultimo anche alcune opere che si possono trovare percorrendo le vie del paese. A poca distanza (al confine con Cocquio Trevisago) l’altro museo, quello di Innocente Salvini, autore di un grande affresco posto su una parete di piazza della Vittoria, il “Ritorno dell’Alpino”, restaurato pochi anni or sono.
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