Superata l’emergenza, alla Sette l’attività chirurgica riprende a pieno ritmo
Dalla prossima settimana le sedute chirurgiche saliranno a 173. Procede spedita la campagna vaccinale ma l'allentamento dell'emergenza consente di togliere il blocco delle ferie dei dipendenti
L’azienda ospedaliera Sette Laghi vuole ritrovare la normalità. Nonostante ci siano ancora 290 pazienti Covid ricoverati e 29 letti di terapia intensiva occupati, accelera sulla ripresa di quella che è stata l’attività più penalizzata: quella chirurgica d’elezione.
ENTRO FINE GIUGNO L’ATTIVITA’ CHIRURGICA TORNERA’ AI LIVELLI NORMALI
Così, grazie anche all’arrivo di 230 infermieri vincitori dell’ultimo concorso, l’azienda varesina torna a programmare le sale chirurgiche con un aumento continuo di sedute settimanali: « Dallo scorso gennaio abbiamo ripreso ad aumentare quanto possibile il programma chirurgico – spiega il direttore sanitario Lorenzo Maffioli – In piena emergenza, come da indicazione regionale, avevamo tenuto il più possibile operativo il programma legato all’emergenza urgenza e ad alcune patologie tempo dipendenti o più gravi come quelle oncologiche, concentrando all’ospedale di Varese così da sgravare le sedi periferiche e recuperare personale. Ora possiamo riprendere a programmare sull’intera azienda: dalle attuali 163 sedute chirurgiche settimanali pensiamo di salire a 172 dalla prossima aprendo anche alla day surgery che è quella che ha sofferto maggiormente.
Al Circolo di Varese, per esempio, attualmente ci sono 77 sedute e dalla prossima settimana passeremo a 79, un incremento di oltre il 50% rispetto a gennaio quando si operava su cinquanta sedute. Entro la metà o la fine di giugno, se non ci saranno criticità, ritorneremo a 85 che rappresentano grosso modo, tenendo conto della diversa complessità e lunghezza, 180 interventi chirurgici settimanali. Avremo 20 sedute legate all’emergenza urgenza, 13 di day surgery 13 e 43 per le operazioni programmate».
OSPEDALE DI LUINO IL PIU’ PENALIZZATO DALL’EMERGENZA
Il potenziamento avverrà trasversalmente, su tutti i presidi periferici che maggiormente hanno patito la contrazione: « In particolare, vogliamo riprendere a Luino che , tra tutti, è quello che maggiormente ha pagato in termini di operatività – spiega il direttore sanitario – Nella fase critica abbiamo garantito solo 5 sedute per l’emergenza urgenza mentre dal 17 maggio apriremo altre 5 sedute per interventi di chirurgia generale e ortopedia programmati. In questo modo ritorneremo al 70% delle potenzialità del Confalonieri che deve ritornare quanto prima al suo storico di 15 sedute».
I PROGRAMMI A CITTIGLIO, TRADATE E ANGERA
E mentre all’ospedale di Cittiglio si proseguirà con ritmi che non hanno mai rallentato durante la seconda ondata della pandemia proprio perchè rimasto ospedale Covid free ( 15 sedute settimanali di cui 5 di elezione), a Tradate da lunedì le sedute aumenteranno da 23 a 25 arrivando al 90% delle potenzialità ( 10 sedute di chirurgia di elezione, 5 di emergenza urgenza e 8 di day surgery). A fine mese, anche l’Ondoli di Angera sarà covid free, tornerà la geriatria e tutti i reparti tradizionali riprenderanno le attività. Anche le sale chirurgiche saranno in funzione.
La Sette Laghi, quindi, programma il ritorno alla normalità anche se mantiene operative le convenzioni con gli ospedali specialistici come il Besta, lo Ieo e l’Istituto dei Tumori per situazioni d’emergenza improvvise: « Si tratta di un eccesso di precauzione in un momento in cui preferiamo lasciare aperte tutte le opzioni in attesa che la situazione si stabilizzi definitivamente» spiega il dottor Maffioli.
IN RIPRESA GLI ACCESSI IN PS
La necessità che gli ospedali tornino alla propria routine si vede anche dagli accessi in pronto soccorso: « Durante la prima ondata pandemica, i PS registravano solo pazienti Covid. C’erano davvero pochissimi altri casi. In questa seconda e soprattutto terza ondata, i nostri PS hanno sempre lavorato a pieno regime, o quasi, sempre con oltre 100 accessi di cui un quarto per le patologie legate alla pandemia. Attualmente, la media giornaliera è di 130 persone ogni giorno a Varese, di cui circa il 15/20 per cento da ricoverare».
LA CAMPAGNA VACCINALE E LE FERIE DEI DIPENDENTI
La ripartenza avviene in un momento in cui il personale è comunque coinvolto nella grande campagna vaccinale, iniziata nel gennaio scorso e che ora si avvia ad affrontare la fase di massa. Coinvolti negli hub gestiti dalla sette Laghi ci sono circa 170 dipendenti di cui 120 infermieri e 50 medici a cui si aggiunge personale reclutato dalla struttura commissariale o volontario per un totale di 300 persone: « Il ritmo rimane molto sostenuto e ci auguriamo che la flessione dei casi di contagio prosegua – spiega il direttore sanitario – Nonostante la complessità riteniamo che la situazione permetta ora di rivedere il blocco delle ferie. Con il direttore generale Bonelli e la direzione strategica, abbiamo informato il comparto ( infermieri e personale tecnico amministrativo) e la dirigenza ( parte medica) che si possono programmare le ferie estive. Chiaramente vogliamo mantenere il più possibile aperto, pensiamo a una contrazione solo nel mese di agosto e a una riduzione della sola day surgery che è quella che maggiormente ha patito le chiusure ma è anche la parte di attività che riguarda casi meno problematici».
Gli ospedali, dunque, vedono avvicinarsi la fine dell’emergenza. Si torna a una normalità che andrà di pari passo con la campagna vaccinale. Con l’augurio che si riapra per non dover mai più chiudere di nuovo tutto.
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