La ripresa per l’industria varesina si assesta, rischi futuri per i prezzi delle materie prime
Secondo l’indagine congiunturale dell’Ufficio studi dell’Unione degli Industriali, nel primo trimestre del 2021 l’88% delle imprese intervistate ha registrato un rialzo dei prezzi di alcune commodity, mentre il 58% ha lamentato una loro scarsa disponibilità
La ripresa dei primi mesi dell’anno dell’industria varesina si è assestata, dopo un inizio caratterizzato dal buon andamento degli ordini. A rivelarlo è l’indagine congiunturale dell’Ufficio studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. (nella foto un reparto della Comerio Ercole di Busto Arsizio)
SI SOFFRE PER L’APPROVVIGIONAMENTO DI MATERIE PRIME
Tuttavia, rispetto alla chiusura 2020 si registra una minor dinamicità e il recupero appare meno marcato, in parte per un assestamento della ripresa verso una nuova possibile normalità. Come elemento di attenzione si segnala una sofferenza legata all’approvvigionamento di materie prime: l’88% delle imprese intervistate ha, infatti, registrato nei primi mesi dell’anno un rialzo dei prezzi di alcune commodity, mentre il 58% ha lamentato una loro scarsa disponibilità.
I MATERIALI DIVENTATI QUASI INTROVABILI
Per quanto riguarda le categorie di materiali più “colpiti”, troviamo al primo posto i metalli di base, ferrosi e non, dopodiché i prodotti chimici di base, i solventi, coloranti e ausiliari e i polimeri per le materie plastiche. Queste dinamiche, che dipendono da fattori esogeni e legati ai mercati internazionali, rischiano di aver impatto sui margini di produzione nel medio termine (clicca qui per approfondire il focus sull’impatto dell’andamento dei prezzi delle materie prime sulle imprese varesine).
PRODUZIONE
Sotto il profilo della produzione, il primo trimestre 2021 segna un miglioramento congiunturale, anche se meno marcato rispetto alla rilevazione precedente: dopo i rimbalzi segnati nella seconda metà del 2020, la ripresa si sta ora assestando e “normalizzando”. Questo fenomeno è ben visibile nel saldo nelle risposte (pari alla differenza tra la percentuale di risposte positive e negative) che rimane positivo (+36,4 punti percentuali), ma su livelli inferiori rispetto al trimestre precedente (+56,3). Guardando alle risposte, il 58,5% delle imprese intervistate ha segnalato livelli produttivi in aumento rispetto al trimestre scorso, il 22,1% in calo, il 19,4% stabili. Questo dato di assestamento è ulteriormente provato dal grado di utilizzo degli impianti che arriva al 78,3%, ben al di sopra del 70,3% rilevato nel periodo gennaio-marzo 2020 in cui si erano registrati i primi parziali effetti del lockdown, e sostanzialmente stabile rispetto al 78,5% rilevato nell’ultimo trimestre 2020.
A livello settoriale la ripresa prosegue con diversa intensità rispetto ai comparti analizzati: da una parte tra le imprese intervistate del chimico e farmaceutico e del gomma e materie plastiche il miglioramento congiunturale è più esteso, nel metalmeccanico e nel comparto moda il profilo appare più differenziato. Le previsioni sulla produzione per il secondo trimestre 2021 presentano un saldo positivo (+32,4 punti percentuali): il 45,4% delle imprese intervistate si aspetta un incremento della produzione (rispetto al 18,4% delle precedenti previsioni), il 41,6% un mantenimento degli attuali livelli produttivi e il 13,0% una flessione.
IL PIANO VACCINALE RINSALDA LA FIDUCIA
Ad incidere positivamente sulle aspettative è probabilmente l’accelerazione impressa al piano vaccinale da parte del nuovo governo e le prospettive di riaperture che possano favorire la crescita economica, consentendo un recupero sulle precedenti previsioni più “pessimistiche” a causa della crisi di Governo di febbraio. Rimane l’incertezza legata ai problemi di approvvigionamento di materie prime e semilavorati che potrebbe avere, invece, un effetto negativo.
Ulteriore proxy della ripresa delle attività produttive rispetto allo scorso anno deriva dall’analisi dei dati grezzi di consumo elettrico industriale che, proprio a marzo, si confrontano a distanza di un anno con gli effetti del primo lockdown. I dati di consumo del consorzio dell’Unione Industriali, EnergiVa, su un campione di aziende della provincia di Varese, dopo mesi di continue flessioni tendenziali (tranne per dicembre 2020, che aveva visto un aumento del +4,8% su dicembre 2019, proxy della ripresa verificatasi nell’ultimo trimestre 2020) hanno registrato un forte incremento (+26,7%) a marzo 2021, rispetto a marzo 2020, primo mese interessato dal lockdown che aveva visto una caduta dei consumi elettrici del -17,1.
ORDINI
Il portafoglio ordini presenta un quadro in miglioramento rispetto al trimestre precedente trainando i livelli produttivi: le imprese del campione che hanno registrato una crescita sono 59,1%, quelle che hanno registrato una diminuzione degli ordini sono solo il 13,0%, mentre il 28% ha segnalato una situazione di stabilità. In decisa ripresa soprattutto gli ordini interni, segnale che le filiere si sono rimesse in moto.
MERCATO DEL LAVORO
Nel primo trimestre 2021, in base ai dati INPS, nell’industria varesina sono state autorizzate complessivamente (ordinaria, straordinaria e deroga) 9.715.165 ore di Cassa integrazione guadagni, pari a circa 6 volte quelle autorizzate nel primo trimestre dello scorso anno. Si ricorda che le ore di Cassa Integrazione riferite al primo lockdown sono state autorizzate nei mesi successivi e il confronto sconta questo effetto di trascinamento: per poter effettuare un reale confronto tra 2021 e 2020 sarà necessario vedere cosa succederà nei prossimi mesi.
METALMECCANICO
Sotto il profilo produttivo il settore metalmeccanico continua a segnare un miglioramento congiunturale (saldo delle risposte +24 punti percentuali), anche se le risposte raccolte appaiono in parte diversificate: a fronte del 50,6% delle imprese intervistate che ha dichiarato una crescita, il 26,7% ha segnalato un peggioramento e il 22,7% una stabilizzazione. Dall’altra parte, si ha un miglioramento della dinamica del portafoglio ordini, che dal profilo negativo dell’ultimo trimestre del 2020 (saldo negativo nelle risposte pari a -18,3 punti percentuali) torna a un contesto di crescita (saldo positivo pari a +49,1 punti percentuali). Il buon andamento degli ordini traina anche le previsioni per il prossimo trimestre, anche se rimane un fattore di rischio rappresentato dall’andamento dei prezzi delle materie prime.
MODA
Il comparto moda, che aveva registrato un rallentamento nell’ultimo trimestre 2020, mostra in apertura del nuovo anno dei segni di ripresa, con un saldo positivo pari a +9,2 punti percentuali, seppur con situazioni individuali molto diversificate. Le aspettative per il prossimo trimestre sono, invece, orientate negativamente, indice, con ogni probabilità, dei timori legati all’incertezza dei tempi delle riaperture e della ripresa del commercio al dettaglio, che impatta molto sulla filiera del tessile e abbigliamento. Negativo anche l’orientamento degli ordini complessivi, seppur a un tasso inferiore rispetto al trimestre precedente (-27,9 punti percentuali di saldo nelle risposte rispetto al -45,7 precedente).
CHIMICO-FARMACEUTICO
Il settore chimico-farmaceutico consolida il rimbalzo congiunturale del quarto trimestre del 2020 (saldo positivo delle risposte pari a + 85,8 punti percentuali), trainato da una buona dinamica degli ordinativi (saldo pari a + 70,2%). Continuano a essere positive anche le previsioni per il secondo trimestre del 2021 (+ 84,4 punti percentuali di saldo nelle risposte).
GOMMA-PLASTICA
Nel primo trimestre del 2021 continua il trend di progressivo recupero della produzione all’interno del comparto gomma-plastica. A trainare sono sempre gli ordinativi (+91,5 punti percentuali nel saldo delle risposte). Le previsioni per il secondo semestre 2021 rimangono caute, privilegiando un profilo di stabilizzazione: il 75,9% delle imprese intervistate ha previsto volumi di produzione invariati. Sul settore potrebbero, infatti, pesare gli aumenti registrati nei prezzi delle materie
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