Giro d’Italia, è il giorno di Sagan: vittoria di tappa e maglia ciclamino
Il tre volte iridato batte Gaviria e Cimolai a Foligno dopo un grande lavoro della sua squadra. Evenepoel e Bernal sprintano al traguardo volante. La Eolo in fuga con Rivi
Tre Mondiali non si vincono per caso. Servono le gambe, la tattica e il cervello e Peter Sagan sul traguardo di Foligno – nona tappa del Giro d’Italia – ha dimostrato di avere una gran dose di tutti e tre gli ingredienti. Il campione slovacco centra il secondo successo in carriera nella corsa rosa, lo fa – sì – allo sprint ma comincia a vincere la tappa a 40 chilometri dal traguardo.
Non da solo, certo, però è lui a dettare i tempi ai compagni di squadra della Bora-Hansgrohe (eccellente Aleotti) che sul GPM del Valico della Somma mettono alla frusta tutto il gruppo con un intento chiaro e dichiarato: eliminare dalla contesa il più alto numero di sprinter possibile. Missione compiuta: si staccano Merlier – che perde così la maglia ciclamino a favore di Sagan – Nizzolo e Moschetti mentre Gaviria resta aggrappato al gruppo anche grazie al lavoro del nostro Alessandro Covi, che insieme a Ulissi dà la mano giusta al compagno di squadra.
La Bora poi, fa le cose per bene fino in fondo. Tiene il gruppo unito, evita colpi di mano e poi si affida al suo capitano che non tradisce le attese: ci ha provato la Cofidis per Viviani, ci ha provato soprattutto la UAE Emirates con una sparata di Molano a sparigliare le carte ma Sagan a quel punto è entrato in azione, si è preso il primo posto e ha respinto il contrattacco di Gaviria e di Cimolai, ancora a podio ma senza successo.
Ci si è divertiti anche oggi, quindi, nonostante una tappa corta e “quasi” di trasferimento. La solita fuga di giornata è stata di nuovo animata dalla Eolo-Kometa che ha spremuto Samuele Rivi fin dal primo metro di gara. A fermare lui e i compagni, prima ancora della Bora-Hansgrohe, ci ha pensato un passaggio a livello in una scena d’altri tempi… rammarico zero comunque perché Rivi, Pellaud e Marengo sono ripartiti avanti e comunque non avrebbero potuto arrivare sino in fondo.
Anche perché i big, prima del giorno di riposo, hanno trovato il modo di battagliare su un “piccolo” traguardo volante ai -18. C’erano abbuoni in palio e sia Bernal sia Evenepoel hanno pensato di prenderli: ne è nata una battaglia tra Ineos e Decenuninck (meraviglioso Ganna nel tirare la maglia rosa) che ha visto Narvaez tagliare primo il traguardo davanti al belga e al colombiano. Remco quindi guadagna un secondino su Bernal nella generale, nulla in vista delle Alpi ma il segno della voglia di fare bene da parte dei grandi di classifica.
Domani – martedì 18 – quindi un meritato giorno di riposo, anche perché il Giro ripartirà con una delle tappe più attese e temute, quella tra Perugia e Montalcino dedicata al grande vino rosso e caratterizzata da strappi e sterrati, quattro tratti per un totale di 35 chilometri. La battaglia è assicurata.
Maglia Rosa: Egan Bernal (Col – India – Grenadier)
Maglia Azzurra: Geoffrey Bouchard (Fra – Ag2r – Citroen)
Maglia Ciclamino: Tim Merlier (Bel – Alpecin-Fenix)
Maglia Bianca: Egan Bernal (Col – India – Grenadier)
SPECIALE GIRO D’ITALIA
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
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