La Pallacanestro Varese ha lanciato un nuovo sistema con cui sostenere la squadra
Il club ha stretto un accordo con la start up "Italian Districts": le spese dei tifosi concorrono a produrre introiti, coinvolgendo anche i commercianti. La presentazione alla Enerxenia Arena
In attesa dei primi movimenti di basket-mercato, in casa Pallacanestro Varese sono giorni intensi sulle tematiche esterne all’ambito agonistico. Se ieri vi abbiamo raccontato il collegamento con l’Università Liuc di Castellanza, oggi alla Enerxenia Arena è stato presentato un nuovo programma pensato per generare introiti e consolidare così le casse societarie biancorosse.
Una operazione sostenuta dal trust “Il basket siamo noi” attraverso a una start up basata a Trieste, Italian Districts, che si basa sul meccanismo del cash move: «Un sistema che nell’ultimo anno ha permesso alla Pallacanestro Trieste – la prima società di Serie A di basket ad aver aderito – di ricevere introiti pari a quelli del quarto/quinto sponsor “tradizionale”» sottolinea Alessandro Martelli, presidente della azienda giuliana.
Il funzionamento coinvolge tre soggetti: una causa da sostenere (in questo caso Pallacanestro Varese), un privato o una persona giuridica che effettua acquisti e i commercianti che aderiscono al circuito. «Il privato, ovvero il nostro tifoso, non deve sborsare soldi in più – spiega il presidente di “Il basket siamo noi”, Umberto Argieri – perché può contribuire con la sua spesa consueta in uno dei punti vendita aderenti».
Al momento dell’iscrizione quindi, la persona comune (o l’azienda: il meccanismo è anche di tipo B2B) scarica la app di Italian Districts e sceglie a quale causa destinare la cifra generata: in questo modo ottiene in cambio anche punti che garantiscono premi da un catalogo messo a disposizione dalla causa stessa. Nel caso di Pallacanestro Varese ci saranno biglietti, oggetti di merchandising e altri riconoscimenti di questo tipo.
Il commerciante, che è chiamato a rendere pubblica la percentuale sullo scontrino destinata al sistema, può a sua volta sostenere una causa. Se le due non coincidono, il cash move generato dall’acquisto andrà per tre quarti alla causa del privato e per un quarto a quella dell’esercente. Questa parte di meccanismo fa in modo che il tutto funzioni anche lontano dalla propria città; un tifoso di Varese può fare un acquisto a Trieste finanziando così la propria squadra per il 75% della cifra. A differenza di altre iniziative simili quindi, il sistema non è chiuso ma può essere utilizzato in tutti i negozi dove è presente Italian Districts anche lontano dalla propria città (dove di solito avvengono le transazioni).
«Questo progetto ci ha coinvolto e gasato fin da subito – prosegue Argieri nel corso dell’incontro che è stato introdotto dal dg di Pallacanestro Varese, Andrea Conti – Per noi questo è sinonimo di rivoluzione: parte dal basso, coinvolgerà inizialmente la nostra fanbase ma permette a tutti di partecipare. Lo inquadro in tre parole: passione, ambizione e opportunità. La passione di una comunità intera che può tornare ad avere nella squadra di pallacanestro un fenomeno sociale in cui riconoscersi; l’ambizione di tornare a livelli più alti degli attuali, con la possibilità di tornare a sognare, l’opportunità di indirizzare i propri consumi per aiutare la società».
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