I rappresentanti dei parchi della provincia visitano l’Oasi della Bruschera di Angera
La visita è stata un’occasione per scoprire gli interventi di riqualificazione degli scarichi fognari realizzati dal comune di Angera che hanno permesso una drastica riduzione dell’inquinamento delle acque
In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente del 5 giugno si è svolto il secondo appuntamento delle visite sul territorio varesino dei rappresentati dei parchi naturali della provincia. I presidenti del Parco Pineta Mario Clerici, del Parco del Ticino Cristina Chiappa e del Campo dei Fiori Giuseppe Barra hanno visitato l’Oasi della Bruschera di Angera.
Ad accompagnarli il sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora e l’assessore Valeria Baietti. L’Oasi della Bruschera è una zona umida protagonista di interventi di riqualificazione delle acque e di valorizzazione del turismo sostenibile. La visita è stata un’occasione per scoprire gli interventi di riqualificazione degli scarichi fognari realizzati dal comune di Angera che hanno permesso una drastica riduzione dell’inquinamento delle acque. Presente anche il sindaco di Duno Marco Dolce e l’assessore all’ambiente di Inarzo, sede dell’oasi della palude Brabbia, Christian Grosso.
«Il filo conduttore della Giornata mondiale dell’ambiente quest’anno è proprio il ripristino degli ecosistemi – ha dichiarato il presidente del Parco Pineta Mario Clerici -. Riconosciamo il valore assoluto delle zone umide e della loro conservazione come fondamentali risorse di tutela della biodiversità e ci impegniamo, nei territori e con i territori, a valorizzarle e tutelarle».
Si è parlato molto della crescita squilibrata di alcune specie che depredano gli habitat o privano le altre di nutrimento. All’oasi della Bruschera i principali problemi derivano dai cormorani e dalle tartarughe abbandonate.
«La bioconservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale richiedono l’impegno e lo sforzo di tutti – ha dichiarato Cristina Chiappa, presidente del Parco del Ticino – Queste visite vanno in questa direzione, per favorire iniziative congiunte e dare un segnale di forte attenzione verso ogni ambiente naturale, ciascuno ambasciatore di specifiche caratteristiche. Questa oasi, con il fascino dei canneti, tra lago e paludi, ne è un esempio».
«Per incoraggiare la rinascita degli ecosistemi del varesotto – aggiunge infine Giuseppe Barra, presidente del Parco Campo dei Fiori -, è importante conoscere gli ambienti naturali sul campo, per diventarne custodi, con visite come queste e collaborando tra enti. La transizione ecologica non può essere solo economica ma anche culturale».
La collaborazione ha toccato anche i due comuni di Angera e Duno. I due sindaci hanno convenuto sull’importanza di regolamenti comuni simili tra loro per tematiche che riguardano aree verdi. E sull’utilizzo anche di strumentazione tecnologica come le fototrappole: i due enti locali si sono detti pronti a una collaborazione in questa direzione, magari coinvolgendo partner di coordinamento come Provincia o Upel
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.