The Andre racconta la sua “Evoluzione” e fa tappa a Comerio
Sabato 3 luglio il cantautore sarà protagonista al Fuori Chi Legge. Dopo le cover dei brani trap in chiave "De André", i primi inediti raccolti in un EP che segna una nuovo percorso musicale
Quattro nuove canzoni per dare una svolta, una “evoluzione” al proprio percorso artistico. Dopo aver spopolato su internet (e in televisione) grazie alle originali cover di canzoni trap reinterpretate con lo stile cantautorale di De André, il quasi omonimo The Andre presenta il primo EP (extended play) di inediti: Evoluzione.
«L’EP è il primo volume di una serie di canzoni che meditano sul tema dell’evoluzione» ci spiega il “cantautore misterioso”, ancora nell’anonimato a quasi due anni dal suo debutto nel mondo della musica. Il cantautore sarà infatti “nascosto in piena vista” sotto la sua divisa da concerto- felpone rosso e occhiali da sole – anche per questa tournée estiva, che sabato 3 luglio farà tappa a Comerio per l’edizione 2021 del Fuori Chi Legge, il mitico festival culturale che in passato ha ospitato nel Varesotto grandi artisti della scena alternativa fra cui i Tre Allegri Ragazzi Morti e Maria Antonietta. (qui l’articolo di approfondimento con tutte le info dell’edizione 2021).
«La parola evoluzione – sottolinea The Andre – contiene tanti significati, tutti utili a descrivere il contenuto di questo breve disco. La cosa che più mi interessa sottolineare è il passaggio dalle cover a brani scritti da me. Le cover, pur reinterpretate e rielaborate, rimangono comunque lavori di altri artisti. Nel disco si racconta dunque di un’evoluzione artistica, da imitatore a cantautore».
Captatio Benevolentiae, Scimmie, Boccaccio e Dostoevskij, queste le canzoni che compongono l’EP tra versi ironici, altri intimi, quel timbro vocale che inevitabilmente ricorda il poeta ligure ma soprattutto la ricerca di nuove sonorità e strade da percorrere, per distaccarsi dal recente passato e incominciare un nuovo sviluppo artistico, musicale e personale. «Ho preferito iniziare in maniera un po’ cauta, con un EP, trattandosi della prima pubblicazione di canzone inedite – aggiunge -. In realtà già da diversi mesi sto lavorando ad altri brani. La mia speranza è poter fare un concept LP (full lenght) sempre su questa tematica, ma ancora non so esattamente quando potrebbe uscire».
L’evoluzione raccontata da The Andre nei 12 minuti di questo “concept in pillole” non si riferisce soltanto a quella artistica ma anche a quella biologica, sociale, quasi “darwiniana”, come emerge in Scimmie, singolo ironico, a tratti “catchy” (nel senso positivo del termine) ma non per questo meno sofisticato nel suo arrangiamento, in cui spicca persino un sitar, che per i più appassionati della discografia del Faber può ricordare “Il Ritorno di Giuseppe” de La Buona Novella, forse il frutto di un’influenza stilistica e tanti anni di ascolto che hanno forgiato le orecchie del cantautore, ma che ad ogni modo non vuole essere una strizzata d’occhio o alcun tipo omaggio celato.
«In realtà non avevo mai pensato a questo collegamento – risponde -. Di riferimenti voluti a De André non ce ne sono, ad eccezione di quando viene citato in Captatio (“E facci l’ultima di Marra con la voce di De Andrè“). Tuttavia, sono cresciuto con questa musica e penso sia normale che qualcosa, anche inconsciamente, emerga, magari nella metrica o in certi aspetti del cantato. Al contrario ho cercato di essere il più possibile distante da De André, anche per evitare un possibile confronto da cui ne uscirei… con le ossa rotte (ride, ndr)».
A introdurre il disco è invece il singolo Captatio Benevolentiae, che manifesta apertamente (e ironicamente) proprio questa volontà di raccontare se stesso attraverso la famosa retorica di Cicerone utile ad “accattivarsi la simpatia” del lettore.
«”Vuoi essere te stesso”, ma che me ne frega a me»
«Quando ho scritto questa canzone – racconta The Andre – mi sono immaginato una conversazione con un ipotetico ascoltatore che avrebbe criticato la mia scelta autoriale. Così ho deciso di trascrivere questo dialogo e metterlo in apertura ad Evoluzione, come introduzione di questa nuova fase. In realtà devo dire che il pubblico è stato molto più “carino” nell’accogliere queste nuove canzoni rispetto a quanto temessi».
A chiudere l’EP sono invece Boccaccio e Dostoevskij, “una canzone d’amore, perché in fondo siamo animali che difficilmente sanno fare a meno del romanticismo”, dice il Nostro, che aggiunge: «Non saprei se definire Dostoevskij una vera traccia romantica, ma sicuramente è la più sentimentale del disco, mi piaceva l’idea che fosse il pezzo lento di chiusura».
Forse sono proprio gli ultimi due brani a far emergere maggiormente la ricerca musicale di The Andre. Non mancano infatti synth, arpeggiatori, bassi, chitarre elettriche e batterie elettroniche ad arricchire ballate un po’ indie e un po’ urban, canzoni che non hanno paura di aprire una nuova strada in quella che sembra avere tutte le potenzialità per diventare in futuro un’affascinante discografia.
«Farai come Niccolò Contessa de i Cani (foto da Il Manifesto) che a un tratto scelse di uscire dall’anonimato e mostrare il proprio volto, inizialmente mascherato dal sacchetto del pane?» gli chiediamo, ipotizzando l’avvio di questa nuova fase possa portare all’abbandono del nome d’arte The Andre, magari sostituito con il nome all’anagrafe, o un nuovo “nom de plume”.
«Il mio anonimato in realtà è davvero qualcosa “all’acqua di rose” – risponde – Anche se sono incappucciato il mio volto è riconoscibile, soprattutto nelle interviste. Se devo pensare come potrebbe andare a finire, mi immagino un’evoluzione graduale, facendo meno rumore possibile. Non credo nelle grandi operazioni, non credo che svelare l’identità di qualcuno sia realmente importante in questo lavoro. Detto sinceramente: interessa davvero a qualcuno?».
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