Trenta studenti da tutto il mondo per scoprire gli edifici rurali del Parco del Ticino
La presidente del Parco: ‘Viene ribadita la grande rilevanza naturale di uno dei polmoni naturali più importanti della Lombardia e l'interazione col mondo accademico'
Trenta studenti, provenienti da tutto il mondo, in visita nel Parco del Ticino per studiare – in collaborazione con il Politecnico di Milano- i fabbricati rurali del nostro territorio, ma soprattutto per consolidare i legami col mondo accademico.
Si sta per concludere un’intensa settimana di workshop co-organizzata da Parco e Politecnico che ha consentito a studenti giunti in Italia da diversi paesi del mondo, assieme ai loro docenti, di osservare, studiare e condividere strategie e linee di intervento assunte in questi anni.
Un felice connubio tra competenze scientifiche e tecniche proprie della cultura degli studi in Architettura e quelle proprie della progettazione del paesaggio e delle scienze agrarie.
Giorni di confronti e visite che hanno consentito di raccogliere le esigenze di trasformazione delle nostre aziende agricole nel rispetto delle strutture storiche con uno sguardo in avanti, puntando all’innovazione e allo sviluppo sostenibile.
Al centro della riflessione condivisa il tema dei fabbricati agricoli- sia nuovi sia da recuperare- integrati nel paesaggio, energeticamente efficienti ed economicamente sostenibili, che risulta molto stimolante sia per gli studenti internazionali (sono arrivati in prevalenza cinesi, turchi, nord e sudamericani, ma anche indiani e iraniani) che per quelli italiani.
Il team che li ha affiancati è composto in prevalenza da docenti del Dipartimento Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito: Laura Daglio, tecnologia dell’architettura; Valeria Pracchi, restauro ed efficientamento energetico dei fabbricati storici; Lionella Scazzosi, tutela e valorizzazione del paesaggio; Camilla Lenzi, economia del patrimonio storico; Domenico Chizzoniti, progettazione dell’architettura. Assieme a loro Giorgio Provolo ed Elisabetta Riva, docenti di costruzioni rurali alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano.
Una specifica Commissione di valutazione, di cui faranno parte non solo i docenti ma anche esperti e soggetti esterni tra cui il Direttore del Parco, selezionerà il miglior progetto realizzato. Alla cerimonia di premiazione, prevista nella prima settimana di ottobre, parteciperà anche la presidente del Parco Ticino Cristina Chiappa.
L’intenzione è anche quella di realizzare insieme una pubblicazione che raccolga i contributi dei professori e i lavori degli studenti, che costituisca un’opportunità di avanzamento nella riflessione di un’architettura di qualità per il paesaggio del parco del Ticino.
«È stato emozionante, per me che rappresento il primo parco regionale italiano nato nel 1974, salutare e dare il benvenuto a studenti arrivati da tutto il mondo», dice Cristina Chiappa, presidente del Parco del Ticino. «Oltre ad essere uno scrigno di bellezza e immenso valore naturale, il Parco è da sempre orientato alla collaborazione e al confronto col mondo universitario. La nostra missione, infatti, è quella di accrescere le competenze, le conoscenze e l’interazione con chi ogni giorno studia il modo migliore di conservare e valorizzare, in modo dinamico e sfruttando tutte le opportunità che la contemporaneità ci offre, tutti quesi territori di elevato pregio ambientale. Conoscere, sapere, studiare, innovare: il Parco del Ticino è nato con queste finalità e a quasi mezzo secolo da allora continua ad assolvere questa funzione essenziale», conclude la presidente.
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